Muore punto da una vespa. L’esperto: “Caso raro”. Ecco come comportarsi

Agricoltore piacentino muore in seguito alla puntura di una vespa. Un decesso fulmineo avvenuto domenica mattina a Polignano, (comune di San Pietro in Cerro). La vittima è un uomo di 54 anni, deceduto in seguito a uno shock anafilattico mentre stava lavorando nei campi vicino alla propria abitazione. L’uomo era allergico e i soccorsi non sono riusciti ad evitare la morte, avvenuta al Pronto Soccorso.

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Sono rari i casi di morte derivante da shock anafilattico provocato dalla puntura di un imenottero (vespa, ape o calabrone). Abbiamo contattato il dottor Marcello Cremona, medico del 118, che ha spiegato che si verifica un caso all’anno ogni 100mila abitanti.

“Lo shock anafilattico consiste in una risposta ipertrofica del nostri sistema immunitario a uno stimolo esterno che chiameremo allergene. La risposta viene caratterizzato da un rilascio massiccio di istamina che determina una vasodilatazione con caduta improvvisa della pressione arteriosa. In questo caso si configura lo stato di shock”.

Uno shock anafilattico di questo tipo, così fulminante, colpisce dunque solo chi è allergico?

“Certamente. Bisogna avere avuto un primo stimolo che chiamiamo sensibilizzante che predispone l’organismo a dare questa risposta ipertrofica nel caso di un secondo contatto con l’allergene. Quando avviene questo secondo contatto, ovviamente nessuno di noi può sapere se è già sensibile, si ha la risposta eccessiva che porta allo shock".

Cosa fare in questi casi?

“Bisognerebbe essere in grado di somministrare quanto prima adrenalina, cortisone e un antistaminico per via intramuscolare se non è possibile l’accesso venoso. Poi all’arrivo dei soccorsi, lasciare il paziente alle cure dei sanitari”.