Sono trascorsi solo 13 giorni dal successo della finale play off di B1 femminile e dalla conseguente promozione in serie A2, la prima per il club biancorosso, e già il club di patron Beccari deve fare i conti con il volley mercato. I due pezzi pregiati della stagione appena trascorsa, vale a dire il capitano Laura Nicolini e la schiacciatrice/ricevitrice Manuela Secolo abbandonano il volley giocato.
Capitan Nicolini, nata a Soresina nel 1979, da sempre ha legato il suo nome a Piacenza. Il suo approdo a quella River che ben presto sarebbe diventata Rebecchi risale al 2005. Con la formazione piacentina conquista ben due promozioni in A1, nel 2006 e nel 2009 oltre alla Coppa Italia di A2 del 2006. Poi la Rebecchi diventa grande e la centrale entra a far parte del ciclo vincente con lo scudetto e la Coppa Italia del 2013.
Non ha bisogno di presentazioni, invece, Manuela Secolo, che con la Nazionale Italiana ha conquistato una Coppa del Mondo e ben due Europei e, a livello di club, ben 2 Champions e 3 scudetti.
Manuela era arrivata a Piacenza, nella Rebecchi, nel 2012. Lo scorso anno, assieme alla compagna di squadra Laura, ha scelto di prendere la via della Bakery e chiudere la carriera in B1.
Proprio Manuela Secolo commenta il suo addio ai nostri microfoni:
Ho preso la decisione in maniera molto serena. Ho iniziato quando avevo 8 anni e gioco da più di 25: la pallavolo mi ha regalato tante gioie e tante soddisfazioni. Ovviamente non sono mancati anche i sacrifici e di delusioni ne ho avute, devo però dire che il campo mi ha sempre ripagato, così come le ripagato
La tua vittoria più bella?
Non mi sento di poterne escludere nessuna. Ogni successo ha un sapore particolare, anche se è logico che primi scudetti, le prime vittorie all'Europeo con la maglia della Nazionale mi sono rimasti dentro: era l'inizio del coronamento di un grande sogno. Ogni vittoria è arrivata dopo una sfida con cui ho accettato di confrontarmi; anche l'ultimo anno con la Bakery ho accettato di scendere di categoria, ma alla fine sono stata ripagata.
Cosa ti ha legato così tanto a Piacenza?
Mi trovo molto bene. Piacenza è una città abituata a vivere lo sport: ci sono tante squadre, dal calcio alla pallavolo. Il calore delle persone è palpabile. Una serie di situazioni mi ha poi portato a scegliere di rimanere.
Cosa ti aspetti per il tuo domani?
Sto cercando di esprimermi anche nel mondo lavorativo. A livello sportivo vorrei fare qualcosa nel pilates che mi appassiona tanto. Per quanto riguarda la pallavolo al momento non ho nessuna offerta. Se arrivassero, ovviamente, le valuterei con calma.