L’addio di Luca Monti: “Allenare Piacenza è stato un privilegio”

L'era Monti adesso pare davvero conclusa. Non c'è stata nel week end la tanto attesa telefonata della dirigenza del Copra. L'allenatore che dal gennaio del 2012 ha guidato i biancorossi e che con il Copra ha conquistato la Coppa Italia dello scorso anno e la Challenge Cup del 2012/2013 con ogni probabilità guidera i turchi dell'Ankara. 
Il tecnico volge lo sguardo agli ultimi due anni e mezzo e alla sua avventura con la società emiliana: Monti non ha dubbi, il suo ricordo più bello è legato senz'altro ai tifosi.

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Il rapporto tra Luca Monti e Copra è definitivamente chiuso?
Penso che la trattativa sia definitivamente chiusa. Anche perchè non ho ricevuto nessuna telefonata e, ad essere onesti, non parlerei nemmeno di trattativa.

Che bilancio dai di questi anni trascorsi a Piacenza?
Per la mia carriera è stata un'opportunità notevole: ho avuto la possibilità di allenare una squadra di altissimo livello che puntava a vincere. Siamo stati bravi in alcune situazioni, più sfortunati in altre. Però penso che nel complesso sia stato un periodo più che positivo: basti pensare che siamo arrivati a giocarci una finale scudetto con Trento, quando Trento era la squadra più forte d'Italia; anche quest'anno siamo arrivati in semifinale e siamo riusciti anche a vincere la Coppa Italia…

A Piacenza hai vissuto diverse situazioni: sei arrivato per rilanciare una squadra ai bassi fondi della classifica, ma hai anche lottato per lo scudetto. Cosa ti porti dentro di questa avventura?
Un ricordo meraviglioso. Ho allenato grandissimi campioni, che mi hanno dato la possibilità di raggiungere risultati importanti. Per il resto il mio pensiero va sicuramente al pubblico con cui, sin dall'inizio, si è creata un feeling particolare. Sicuramente il fatto di aver iniziato subito a vincere mi ha agevolato sotto questo aspetto. Devo ammettere, tuttavia, che ho trovato dei tifosi che mi hanno accolto come se io avessi allenato Piacenza da sempre. 
Il primo anno, pur arrivando in una situazione in cui la squadra era in forte difficoltà, e pur non avendo fatto nulla di particolare se non aver dato un po' di tranquillità alla squadra, ci siamo trovati poi la possibilità di conquistare l'accesso a quella Challenge Cup che avremmo poi vinto la stagione successiva.

Dei trofei che hai alzato a Piacenza quale preferisci?
Sicuramente la Coppa Italia, anche se vincere la Challenge Cup superando tutte le avversarie 3-0 non è stata cosa da poco se si considera che Ufa lo stesso anno ha disputato la finale del campionato russo: non era certo una squadretta. Siamo stati bravi noi a fare il risultato in trasferta e a ripeterci anche al Palabanca.

Qual è la partita che incarna più di tutte l'era Monti a Piacenza?
Non c'è una partita in particolare, ma rimane il fatto che per me, che non avevo grosse esperienze in A1 è stata un'esperienza unica. Mi piacerebbe ricordare non solo le partite vinte, ma tutte le stagioni e le rose di campioni che ho allenato.

Per te si parla di Ankara. A che punto è la trattativa?
Con loro ho contatti da tempo. Non ho voluto forzare i tempi proprio perchè per me Piacenza avrebbe avuto la priorità. Abbiamo parlato di un eventuale contratto che, tuttavia, sto ancora aspettando.

Cosa lasci a Piacenza?
La cosa che ho apprezzato in questi anni è che siamo riusciti a ricreare un gruppo di lavoro affiatato e di livello, a cominciare da tutti i membri dello staff tecnico. Infine, mi ripeto, i tifosi…giocare sempre davanti ad un pubblico così importante, caloroso e numeroso era bellissimo per me e per tutta la squadra: questo è un ricordo che porterò sempre con me