Linkin Park: oggi in uscita il nuovo lavoro “The Hunting Party”. La recensione

"Tearing me apart with words you wouldn't say…" E' così che inizia Final Masquerade, ultimo singolo dei Linkin Park, già nelle orecchie dei Soldiers dall' 8 Giugno, quando la band rese possibile l'ascolto sul sito di MTV. Il singolo, questa settimana “Disco Novità” su Radio Sound 95, è una canzone dal testo molto profondo.

Radio Sound

"The light on the horizon

was brighter yesterday

With shadows floating over

the scars begin to fade

We said it was forever

but then it slipped away

Standing at the end of

the final masquerade."

L'ultimo ballo in maschera.  Una Ballad che si presenta come penultima canzone del nuovo album, The Hunting Party, disponibile ora su tutti i negozi di musica in tutto il mondo. Una canzone che fa riflettere, con uno stile soft ma hard allo stesso tempo. C'è chi critica la band per questo loro nuovo sound, dicendo che dovrebbero tornare ai tempi di Hybrid Theory e Meteora.  Altri criticando li definiscono una band come tutte le altre, che sta abbandonando la loro natura metallara, insomma… non li trovano più "cazzuti" come una volta. Ma devono capire che la gente cresce. Quei sei ragazzi ai tempi di Hybrid Theory e Meteora erano, appunto, ragazzi che avevano sofferto e volevano spargere la loro voce, le loro lamentele, le loro sofferenze attraverso la musica. Ora sono "grandi" e, nonostante ci siano ancora delle ferite aperte, vanno avanti a testa alta, non badando alle  numerose critiche ricevute per altri album (come A Thousand Suns o Living Things).

Perché al mondo si va avanti e non indietro.

Voglio che vi alziate proprio adesso, che andiate alla finestra e l'apriate e vi affacciate tutti ed urliate: "Sono i******o nero e tutto questo non lo accetterò più!"

(Queste parole uscite direttamente dalla bocca di Howard Beale nel film "Quinto Potere" di Sidney Lumet sono l'incitamento più feroce e senza compromessi alla distruzione dello status quo e dell'uscita dall'apatia mediocre dell'individuo medio. Mike Shinoda entrò in studio, fece sedere davanti a sè gli altri cinque membri della band e recitò a memoria il monologo di cui sopra.)

The Hunting Party.  Un album energico, dove le chitarre ruggiscono,  la batteria è tagliente, dove i Linkin Park decidono di dare alla luce un album in cui le influenze principali sono da ricercarsi nel punk, nel heavy metal, nell'alternative metal e nel hard rock. Pieno di featuring con "pezzi grossi",  come Rakim, Tom Morello, Daren Malakian e Page Hamilton. Pieno di suoni aggressivi, composizioni più elaborate del semplice avvicendamento di strofa e ritornello, sonorità che richiamano a generi musicali che oggigiorno non vanno più di moda. Pieno di significati enigmatici, che a primo impatto non si riescono a decifrare.  Ed è questo il bello delle canzoni: sono piene di significato ed è come se i cantanti volessero fornirci degli indovinelli da risolvere. Ma qual è stata la parola chiave per la realizzazione di questo album? La rabbia. Perché la rabbia è l'unica cosa che possa far cambiare le cose, l'unica che possa mettere sottosopra un ordine prestabilito di cui nessuno è contento ma di cui tutti fanno parte.

Perciò i testi sono accusatori. Accusano la società di essere apatica, ipocrita, corrotta, malata.

"Siete equalmente colpevoli,

troppo corrotti per provare vergogna,

volete puntare il dito,

ma non c'è nessun altro da incolpare.

Siete equalmente colpevoli."

(Guilty All The Same, ft. Rakim)

Accusano le band "new rock" di aver abbandonato il rock. Insomma… al giorno d'oggi si dice di ascoltare una band rock, ma quello che si sente non è nulla di duro. Sono solo pezzi composti da cavolate, magari (non sempre) con un sound accettabile. Il rock sta morendo e, come dissero i Fall Out Boy nel loro nuovo album, bisogna salvare il Rock and Roll.

"I only plugged in to save rock and roll."

(Fall Out Boy, Save Rock And Roll ft. Elton John)

La parte un po' deludente dell'album, forse è Wastelands. Non ha un ritornello fluido, non è molto hard come le altre, anche se il testo contiene molte parole significative.

"[…]

Titoli di coda, lo capisci

Lo spettacolo si è concluso

Parlano solo per dare aria alla bocca

Non hanno colto nessun significato

Nessuno di loro si comporta in modo corretto

Le loro bocche sparano come fucili

Ma quanti di loro sono stati educati con integrità?

Nessuno."

(Wastelands)

E anche Drawbar è abbastanza deludente, perché con una collaborazione con Morello, i Soldiers pensavano a qualcosa di molto tosto. E invece si tratta solo di una semplice instrumentale, abbastanza carina anche, che introduce Final Masquerade.

Ma nonostante queste piccole imperfezioni, c'è chi dice, addirittura, che The Hunting Party sia il migliore album che i Linkin Park abbiano prodotto dall'esordio a oggi.

Ma non è vero.

Sì, è un capolavoro, ma del resto come tutti gli altri.  Almeno, questo secondo me. Ognuno la vede come vuole. C'è chi potrebbe dire che non gli piace come album, che basta, non li ascolterà più perché è stato deluso da una delle sue band preferite. C'è chi lotta per loro, invece, c'è chi li sostiene. E quelli dovrebbero essere i Soldiers. Sostenerli sempre, e, ovviamente, far capire loro se stanno sbagliando qualcosa. Perché i fan, che siano Soldiers, Echelons(Thirty Seconds To Mars), Young Bloods(Fall Out Boy) o altri sono quelli che permettono agli artisti di andare avanti a testa alta, di pubblicare qualcosa di veramente forte, qualcosa che nessuno ha il coraggio di pubblicare.

Per me, i Linkin Park si sono posti l'obiettivo sì di salvare il rock, ma soprattutto di far capire in che mondo viviamo, un mondo dominato dalla corruzione.

"Today,

I looked for a sign

With flames in my hands

A line in the sand

Between yours and mine

And it came

Like fire from below

Your greed led the call

My flag had to fall

But little did you know."

(A Line In The Sand)