Sicurezza, proprietari di case più coinvolti: accordo e riunioni in Prefettura

L’equazione non è confortante: i criminali crescono in numero e le forze dell’ordine, benché preparate, devono fare i conti con l’organico e i suoi costi in tempo di crisi. Servono soluzioni che coinvolgano la gente, i cittadini. C’era chi diceva, in questura, che i piacentini sono la “quarta volante” nel senso che le segnalazioni, lo spirito di osservazione, l’attenzione rappresentano davvero l’arma in più per i “buoni” contro i “cattivi”.

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Oggi in Prefettura si è fatto un passo avanti in questo senso: si è firmato un protocollo «mirato ad assicurare la maggior sicurezza possibile nelle abitazioni e nei condomini, nonché favorire la serena e civile convivenza, tutelare la tranquillità sociale e promuovere la qualità della vita, migliorando la vivibilità e la sicurezza negli ambiti residenziali condominiali e privati».

C’erano tutti, alla firma. A partire dal prefetto Anna Palombi, che ha molto apprezzato l’iniziativa sottolineandone l’importanza a livello di comunità, sino alle varie associazioni che uniscono proprietari di case, amministratori condominiali, casalinghe, condomini passando per le istituzioni locali come il Comune (c’era il sindaco Paolo Dosi e il commissario Massimiliano Campomagnani della Polizia municipale), la polizia di Stato (c’era il questore Calogero Germanà), i carabinieri (colonnello Edoardo Cappellano).

Il tutto sotto l’egida dell’associazione Proprietari casa di Confedilizia (presente con Maurizio Mazzoni) che ha fortemente voluto questo accordo. Un accordo che di fatto prevede un’operazione di sensibilizzazione dei cittadini da parte delle rispettive associazioni coinvolte e l’impegno a partecipare a un tavolo di lavoro permanente, aperto proprio in Prefettura, che permetterà alle istituzioni di ottenere dati, informazioni, impressioni e segnalazioni direttamente dai cittadini preventivamente “educati” a tenere gli occhi aperti in modo più attento e consapevole. Le riunioni del tavolo si terranno una volta ogni tre mesi e consentiranno alle forze dell’ordine di fare valutazioni in merito alle varie segnalazioni e muoversi di conseguenza.