Mercoledì 4 giugno nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese evento conclusivo del concorso giornalistico “Tra sogni e realtà” organizzato dall’associazione “La Ricerca Onlus” in collaborazione con Provincia e Comune di Piacenza (assessorato alla cultura). Testimonial sarà lo scrittore Andrea Vitali, attualmente in cima alle classifiche di vendita con il suo ultimo romanzo “Quattro sberle benedette”. Vitali sarà intervistato in apertura della cerimonia di premiazione dei migliori articoli realizzati da studenti e studentesse delle scuole superiori del territorio sul tema: “Il futuro comincia adesso. La costruzione di se stessi passa anche attraverso esperienze di vicinanza a persone in difficoltà, di ascolto e di introspezione, di sfida al pensiero dominante. Essere attenti agli altri, abbattere tabù e pregiudizi, riuscire a perseguire un sogno”.
La mattinata, aperta a tutti, avrà inizio alle 9,30. Presentato dalla giornalista Tiziana Pisati, Andrea Vitali, che di professione è medico, racconterà se stesso e le sue aspirazioni letterarie, la sua “lotta” per inseguire il sogno di fare lo scrittore: «Confesso che sin da giovane ho avvertito la necessità di scrivere, di usare la scrittura come mezzo di comunicazione con gli altri. Come confessione, me ne rendo conto, non è gran che, ma non riesco a partire da altro punto per tentare di spiegare come sono arrivato a raccontare un certo tipo di storie. All'inizio quindi era la scrittura, non concepita come esercizio solitario – nessun diario nella mia infanzia e nemmeno nella gioventù – ma come esperienza da condividere. Insomma, ci voleva qualcuno che leggesse quel che scrivevo…Ho sempre scritto. Da ragazzo volevo fare il giornalista, fu mio padre a spingermi a studiare medicina. Benedico quel no, oggi sarei un mediocre giornalista. C'è chi mi consiglia di dedicarmi solo alla scrittura, ma non cambierei la mia professione di medico per niente al mondo…”.
Nato e cresciuto a Bellano, sulla sponda lecchese del lago di Como, dopo aver frequentato il liceo “Manzoni”, rinuncia alle sue inclinazioni verso il giornalismo e, per soddisfare le aspirazioni paterne, si laurea in medicina all'Università Statale di Milano. Esordisce in campo letterario nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore (Premio Montblanc per il romanzo giovane) ispirato da vicende narrategli proprio dal genitore. Le pubblicazioni che seguono riscuotono riconoscimenti letterari prestigiosi, a cominciare dal Premio Piero Chiara con L'ombra di Marinetti, ma il vero successo giunge nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane Cavour e Premio Bruno Gioffrè 2004), romanzo corale e polifonico le cui affabulazioni, ricche di stilemi del linguaggio parlato, coprono cinquant'anni di vita paesana fino ai turbolenti anni Settanta. Nel 2006 vince il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà, finalista anche al Premio Stresa. Nel 2008 il Premio Boccaccio per tutta la sua produzione narrativa e in particolare per La modista, con cui ha ottenuto anche il Premio Hemingway. Il suo romanzo, Almeno il cappello, ha vinto il Premio La Tore Isola d'Elba ed è stato tra i finalisti sia allo Strega che al Campiello 2009. I suoi libri sono stati tradotti in Francia, Germania, Serbia, Grecia, Romania, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Ungheria e Giappone.
Come con Vitali (che nel pomeriggio, alle 18, presenterà il suo ultimo romanzo alla Galleria Biffi Arte di via Chiapponi, intervistato da Mauro Molinaroli), studenti e studentesse in concorso hanno avuto l’opportunità di dialogare con diversi personaggi: tra i testimonial incontrati nelle precedenti edizioni il campione automobilistico Alex Zanardi, il calciatore Gianluca Pessotto, il comico Maurizio Milani, il prof cantautore Roberto Vecchioni e i giornalisti Giangiacomo Schiavi (vicedirettore del Corriere della Sera), Roberto Perrone (scrittore e cronista sportivo del Corriere della sera) e Gianluca Gasparini (Gazzetta dello Sport). Quest’anno l’occasione del confronto è stata triplicata con il ciclo “Incontri con testimoni del nostro tempo” che “La Ricerca” – sempre in collaborazione con Provincia e Comune di Piacenza – ha organizzato nei mesi scorsi per approfondire il tema dell’impegno civile e dell’apertura agli altri come occasione formativa e di crescita personale, ospitando la saggista Daniela Padoan, lo scrittore Pino Roveredo, l’artista Gianfranco Asveri (in un talk-show con i redattori di Radio Shock).
In questi anni, attorno al tema della “cittadinanza attiva” e della gratuità, centinaia di studenti-reporter delle Superiori hanno realizzato interviste, sondaggi, commenti e corsivi, chiamati a riflettere in ciascuna delle nove edizioni del concorso giornalistico, sul loro essere protagonisti attivi della comunità in cui vivono. L’esordio, nel 2004, era stato sul volontariato (i concorrenti avevano raccolto testimonianze di personalità piacentine impegnate in campo sociale, culturale, ambientale…), tema ripreso in un’edizione successiva in cui i ragazzi si erano confrontati con i coetanei: “Da giovane voglio fare il volontario”. Più avanti sono stati chiamati a misurarsi sulla diversità, intesa come risorsa – “Non siamo tutti uguali (per fortuna!)”, “Normale sarai tu!” – e poi sulle difficoltà e sulle sfide della vita quotidiana: “Tra successi e sconfitte: raccontami la tua vita” – sull’amicizia (vera o virtuale): “www.amiciziacercasi.facebook or live”, fino a realizzare servizi giornalistici attorno agli interrogativi fondamentali legati alla spiritualità: “Dio, Dio! Dov’è questo Dio?” – per poi tornare, con lo scorso anno, a calarsi nella realtà dell’impegno sociale, della gratuità, invitati a realizzare reportage sulle Opere di Carità della Diocesi di Piacenza-Bobbio (reportage che sono stati raccolti nel libro-inchiesta “Facciamoci del bene” realizzato con il sostegno della Provincia di Piacenza).