Taglio alberi in viale Malta, Legambiente: “Necessario accordo con il Demanio”

 Continua a tenere banco in città la vicenda legata all’abbattimento delle piante in viale Malta, nel piazzale della Questura. Una decisione presa dal Demanio e fortemente contestata dalle associazioni ambientaliste. E se nei giorni scorsi il sindaco ha scritto direttamente a loro per rassicurarli circa il fatto che la zona verrà ripristinata con il verde che merita, a Legambiente non è proprio andato giù l’atteggiamento con il quale è stato portato avanti il disboscamento. Come conferma la presa di posizione nel comunicato che segue.

Radio Sound

"Bene ha fatto il Sindaco a prendere carta e penna per richiedere al Demanio trasparenza informazione sulle decisioni in merito ai tagli ed alla manutenzione del verde e coinvolgimento nella sua gestione, un primo passo  necessario, ma non nascondiamo però la delusione nostra e dei tantissimi cittadini che ci hanno contattato in questi giorni, per la mancata sospensione  del lavoro richiesta da tutti,  per verificare l’effettiva necessità di procedere con un taglio cosi drastico proprio in centro città ed in un periodo assolutamente scorretto per la presenza di tantissima avifauna in pieno periodo riproduttivo.  

Certamente un fatto come questo non deve più accadere a Piacenza e quindi chiediamo che la lettera scritta dal Sindaco sia solo l’inizio di un percorso con il Demanio perché ci possiamo certo permettere, alla luce della pessima qualità dell’aria, delle estati sempre più calde e dell’eccessiva cementificazione della città  di eliminare i piccoli residui ma fondamentali polmoni verdi esistenti in città.
Più che auspici a collaborare proponiamo accordi scritti e reali con il Demanio per la gestione del verde demaniale e la piantumazione dell'area non deve essere una mera speranza da invocare ma tramutarsi in una richiesta reale dell'Amministrazione al Demanio al ripristino dell'area , con magari una convenzione alla gestione dell'area. Il Boschetto deve tornare ad esserci, lo chiedono tutti i cittadini 
Ci colpiscono di questa vicenda due aspetti.
Il primo è che l’agenzia del Demanio che altro non è che l’ente pubblico che gestisce i beni dello stato e quindi i beni dei  cittadini nel loro interesse, ha proceduto senza avere come priorità l'interesse pubblico , che in questo caso non era certo eliminare il verde presente, ma  mantenere l'area boscata, intervenendo in modo mirato con gli abbattimenti solo dove strettamente necessario per reali motivi di sicurezza e facendo una corretta manutenzione del verde , totalmente mancata in questi anni. Il demanio siamo noi cittadini.
Per questo abbiamo affermato e continuiamo a pensarlo,che questo taglio è stato un affronto all’intera città, anche alla sua Amministrazione, essendo stato fatto in base a criteri di mero risparmio economico e non in base all'interesse della collettività piacentina a mantenere e ben gestire un'area verde in centro città.
Il secondo aspetto è quello del ruolo dell'Amministrazione comunale in casi di questo genere, perché se è vero che il Comune non ha competenza sull'area, in quanto demaniale e non era stato avvisato, data l'importanza  del verde in città e la mancanza di aree naturali come queste, avrebbe dovuto comunque muoversi subito in piena autonomia nei confronti del Demanio, per avere informazioni sul taglio e decidere come intervenire, senza aspettare le segnalazioni e sollecitazioni dei cittadini . Il taglio è stato a 200 metri dalla sede del Comune.
Sappiamo e ne va dato atto, quanto l'assessore Rabuffi si sia interessato a questa vicenda ed abbia cercato di intervenire presso il Demanio, ma l'amara considerazione generale è che ogni volta sulle  questioni relative alla gestione del verde a Piacenza ma non solo , sono i cittadini a doversi muovere per primi, facendo segnalazioni, esposti , proteste ( pensiamo alle vicende passate dei tigli di piazzetta plebiscito o viale Risorgimento) a difesa del nostro patrimonio arboreo, sostituendosi di fatto ad una funzione di difesa degli interessi collettivi,  che dovrebbe essere pubblica .
Purtroppo il boschetto è tagliato ed il parcheggio ora è senza alberi, cerchiamo allora di trasformare questa vicenda negativa in positivo, per cambiare registro e cominciare a lavorare fortemente sul tema del verde urbano pubblico e privato e demaniale. 
In questi anni infatti, a fronte di una sempre maggiore sensibilità dei cittadini alla presenza ed alla corretta manutenzione del verde urbano, assistiamo ad un  progressivo impoverimento della gestione delle aree cittadine, ad una costante sottrazione di fondi  e competenze dagli uffici che gestiscono il verde urbano.
Questa situazione , come un gatto che si mode la coda, crea ulteriore peggioramento della qualità del verde e maggiori spese per l’Amministrazione, dal momento che progetti al risparmio, con piante di risulta, o mal piantumate o cattive potature, necessitano di ulteriori interventi a correzione ed altre spese. In questo caso, chi meno pende, davvero più spende.
Le soluzioni ci sono ed a costi limitati, da anni lo chiediamo e non solo noi ma anche l'ordine degli agronomi .
Occorre emanare finalmente un regolamento del verde pubblico e privato cittadino, a Piacenza mancante, che fissi criteri nei progetti e nella manutenzione, le regole negli interventi di piantumazione e potatura, le essenze da piantumare ecc.., serve al contempo potenziare l’ufficio del verde, restituendogli tutte le competenze tolte negli anni tra le quali certamente quella di  un agronomo fitopatologo ed un arboricoltore certificato o interni al comune o disponibili tramite magari una convenzione con l’ordine degli agronomi, per ovviare alla mancanza di fondi.
Serve sopratutto una progettualità pluriennale che conservi e ben mantenga  il più possibile il patrimonio arboreo esistente e ampli la presenza di verde futuro, con un approccio innovativo,  proprio ora che si sta lavorando al PSC,  tessendo una rete di competenze e progetti con tutte le realtà cittadine a cominciare dagli ordini degli agronomi e degli architetti".

Legambiente Piacenza