Un assicuratore di Rivergaro, un avvocato, professionisti, medici e insospettabili cittadini. In tutto diciassette persone sono finite in manette nella giornata di ieri nel corso di una maxioperazione dei carabinieri sulla quale c’è ancora il massimo riserbo e che anche oggi sta vivendo fasi delicate. Diciassette arresti e 75 denunce a piede libero per una serie di episodi che riguarderebbero truffe assicurative e, in alcuni casi, false invalidità certificate per ottenere indennità e rimborsi da spartirsi poi tra le persone coinvolte.
Un giro criminale ancora tutto da definire che avrebbe avuto come centro la bassa Valtrebbia e proprio Rivergaro ma che avrebbe toccato anche la città capoluogo.
Al centro dell'operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Bobbio e coordinata dalla Procura della Repubblica, dunque, una serie di truffe ai danni delle compagnie assicurative, con incidenti stradali a volte addirittura messi in scena appositamente per ottenere il pagamento dei rimborsi assicurativi che, secondo la tesi dell'accusa, sarebbero poi stati spartiti a vario titolo tra le persone coinvolte.
Per tutta la giornata di ieri, fino a tarda serata, gli arresti e le perquisizioni degli uffici e delle case; arresti in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Piacenza: per sei persone è stato disposto il carcere, per altre undici i domiciliari. Nei prossimi giorni si terrà l'interrogatorio di garanzia dopodiché verosimilmente gli inquirenti forniranno dettagli su una delle operazioni a quanto pare più imponenti delle recenti cronache piacentine.