E' stata disturbata solo da qualche goccia di pioggia la manifestazione organizzata in piazzale Marconi dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, UGL e FAISA-CISAL nell' ambito dello sciopero nazionale del trasporto pubblico locale.
A Piacenza l' agitazione assume una ulteriore valenza con gli autisti sul piede di guerra per le esternalizzazioni di alcuni servizi, per i carichi di lavoro e le mancate assunzioni.
"E' necessario rimpinguare l' organico, i turni sono stressanti e non riusciamo ad andare in ferie" dice Enzo, uno degli autisti in piazza. Bisogna mettere mani alla graduatoria del concorso che è stato fatto circa 5 mesi fa affinchè siano assunte delle persone.
Per fortuna il lavoro non manca, anzi gli autisti al momento ne hanno anche troppo e chiedono una diversa ripartizione dei carichi di lavoro: non è facile e c'è un problema di sicurezza perchè questo è un lavoro stressante e i problemi ci sono, ci dicono. Quando si fanno 9 o 10 ore di guida in città, in mezzo al traffico e alle biciclette, è anche difficile il recupero psicofisico.
“Le problematiche di cui è investita Piacenza sono tante – spiega Claudio Chiesa della FILT-CGIL – e vanno dagli organici, all’ organizzazione del lavoro ed al carico di turni che ogni autista deve sopportare. SETA deve organizzare un incontro per capire quale sarà il futuro del servizio su Piacenza. oggi siamo in emergenza e dobbiamo cercare di trovare una soluzione. Al momento, rispetto al numero di corse da effettuare, mancano 25 autisti. Purtroppo sentiamo la solita litania che non ci sono i soldi per nuove assunzioni ma dobbiamo lavorare assieme per assicurare un buon servizio alla cittadinanza ma con un adeguato numero di autisti”.
Nel corso dello sciopero di oggi, che ha avuto secondo le sigle sindacali, un' alta adesione, non sono mancati i momenti di divergenze tra autisti con diverse opinioni. "Vergogna" è stato urlato ai colleghi "disobbedienti" e uno di loro, come documentiamo nel nostro video, si è confrontato con i colleghi scioperanti, e pur condividendone le ragioni di fondo, non ha ritenuto di aderire all' agitazione.