Mario Giordano: “Questa è un’Europa antidemocratica. Uscirne sarà inevitabile”

"Questa è un'Europa antidemocratica. Gli Stati Uniti d'Europa sono un inganno e uscirne sarà inevitabile". Questa la tesi del direttore Mario Giordano, direttore del Tg4, che stasera 30 maggio alle 21 alla galleria d'arte Biffi di via Chiapponi presenterà il suo nuovo libro "Non vale una lira. Euro, sprechi e follie: così l'Europa ci affama". Argomento attualissimo visto che si è appena votato per le elezioni Europee e che il mondo politico dibatte sull'utilità o meno di credere nelle istituzioni di Bruxelles e Strasburgo.
Direttore Giordano, la sua tesi non poteva essere più chiara di così. 
"L'Europa così come è rappresenta un fallimento. Non vorrei che il risultato elettorale, dove l'Italia è andata un po' in controtendenza rispetto agli altri Paesi, ci faccia perdere di vista il fatto che questa Unione Europea che ci ha stritolato e la moneta ci ha fatto solo impoverire".
Quali sono a suo avviso le ricette per uscire dall'Eurozona?
"Di ricette per uscire dall'euro ce ne sono tante: con singoli paesi, con gruppi di paesi, dividendo l'Euro in due con una moneta dei paesi del nord e una del sud. Ma penso che il problema si risolverà naturalmente perché l'Euro cadrà da solo. Tutti gli economisti lo dicono: non può stare in piedi. Le basi dei vari paesi erano troppo diverse quando è nata. Si potevano mettere insieme solo paesi simili. L'uscita sarà inevitabile".
Però oggi tutti promettono che certi errori del passato non si ricommetteranno e che si sforzeranno tutti per fare gli Stati Uniti d'Europa. Cosa prevede?
"Io sono spaventato dall'idea degli Stati Uti d'Europa. Come idea ottima in termini astratti, ma dal punto di vista pratico è terribile. Abbiamo avuto di fronte un'Europa terribilmente burocratica, anti-democratica, guidata dai lobbisti e contro i cittadini. Ho paura a sentir parlare di più Europa. Temo che ci sia un altro inganno ad aspettarci".
Nemmeno Renzi, forte del boom elettorale, potrà risollevare le sorti del nostro Paese?
"Sono convinto che Renzi abbia vinto, e sia stato bravissimo, incarnando la speranza di fronte alle paure che si avevano di Grillo. Ma se appoggerà l'Europa della Merkel – questa Europa è a stata costruita a misura di Germania – se farà così non farà gli interessi degli Italiani".
Che cosa pensa delle teorie riguardo al famigerato gruppo di Bildeberg secondo le quali tutte le decisioni sono in mano a una ristretta cerchia di persone che alberga fuori dai palazzi istituzionali?
"Faccio il giornalista e sono abituato a raccontare quello che vedo. Non credo ai complotti: i dati di fatto però sono inequivocabili. Questa Europa è stata costruita contro i cittadini. C'è un serio problema di democrazia. Le misure sono calate dall'alto senza che i cittadini siano stati consultati. Chi ha deciso il 3% di Maastricht, ad esmepio? Si deve voltare pagina".
In queste elezioni il centrodesdtra ha raccolto le briciole. Potrà risollevarsi?
"Occorre un progetto politico che abbia un'anima di centrodestra e che, tanto per cominciare, inizi a mettere in discussione questa Europa, che pensi ai piccoli imprenditori e agli artgiaini. Non so se questo debba venire con le primarie, ma dovrebbero ridare la speranza. In questo momento questo centrodestra non è stato in grado. Occorre un grande lavoro sui territori. E penso che finché ci sarà Berlusconi lui sarà il perno". 

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