Il futuro del pomodoro, a Piacenza si incontrano Emilia Romagna e Lombardia

«Chiediamo al ministro che il tema dell’aiuto accoppiato al pomodoro, aiuto negato dalla commissione Agricoltura della camera, venga riportato all’interno della Conferenza Stato Regioni, sua sede naturale, come previsto dalla riforma del Titolo V della Costituzione». E’ l’appello che il mondo del pomodoro farà ai due assessori regionali all’Agricoltura di Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, e Lombardia, Gianni Fava, nel convegno che si terrà il 30 maggio a Piacenza, alle 10.30, al Campus agroalimentare. “Il futuro del pomodoro alla luce della nuova Pac” è il titolo dell’incontro promosso dal Distretto del pomodoro da industria del Nord e da Pomorete, la prima filiera italiana del pomodoro.

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Il convegno è stato presentato dal presidente di Confapindustria Emilia Romagna, Cristian Camisa (a cui aderiscono le aziende di Pomorete), dal presidente di Pomorete, Dario Squeri, da Gianni Brusatassi, presidente Asipo (associazione di produttori aderente al Distretto) e da Roberto Belli, vice preside del Campus agroalimentare.

«Pomorete è Confapindustria e Confapindustria è Pomorete. Piacenza – ha affermato Camisa – è la Primogenita, Pomorete è la primogenita del pomodoro a livello nazionale. Quando si parla di certificazione della filiera e difesa del Made in Italy noi possiamo dire: l'abbiamo fatto. La nostra associazione rappresenta la parte industriale del pomodoro non solo a Piacenza, ma ormai nel Nord Italia. In circa un anno e mezzo abbiamo creato una filiera verticale, Pomorete, che attualmente conta 12 aziende con un fatturato aggregato di 550 milioni di euro e 3000 dipendenti tra diretti e indiretti». Camisa ha aggiunto: «Mi piacerebbe che anche Piacenza si accorgesse di cosa siamo stati capaci di creare da zero. Non cadiamo nella tentazione, e questo è un appello che lancio a tutti, che siccome questa grande cosa è stata lanciata da noi debba essere osteggiata da altri».

Secondo Squeri «il convegno avviene in un momento cruciale per la scelta dell’accoppiato sul pomodoro. Chiediamo ai due assessori, che si sono già espressi a favore dell’aiuto al pomodoro, di fare pressione sul ministro Maurizio Martina affinché riporti il tema mella conferenza Stato Regioni. Avere l’accoppiato significa, per il quadriennio 2015-2019, che il pomodoro è un prodotto italiano strategico». Brusatassi avverte Martina: «Non vorrei che il ministro venga ricordato come quello che ha fatto morire il pomodoro. Se chiuderanno le fabbriche non si seminerà pomodoro e perderanno il lavoro operai e agricoltori».

Infine, Belli si dice contento «di ospitare un convegno di levatura in un momento importante. Anche gli studenti sentono il tema del pomodoro e una classe ha preparato un lavoro ad hoc per la maturità. Molti studenti poi, figli di agricoltori, senza aiuti al settore primario rischiano di non poter continuare la professione dei genitori».