E' intervenuta durante l'assemblea dei soci della cooperativa San Martino, Cecile Kyenge, ministro all'integrazione del governo Letta e ora candidata in quota Pd. alle Europee per la circoscrizione Nord Est, per testimoniare la propria vicinanza ai 750 lavoratori oggi presenti al Palabanca di Piacenza. E non poteva farlo in un momento meno significativo, dopo le due settimane paradossali vissute tra proteste dei dipendenti aderenti ai siCobas e manifestazioni di chi ha rivendicato il proprio diritto al lavoro (l'ultima in ordine di tempo ieri in Piazza Cavalli).
“Oggi porto un saluto a una realtà che dà lavoro a 1600 persone di diverse culture. Questa realtà è un modello di integrazione. Chi fa politica deve avere una visione lungimirante e saper tradurre le proteste nelle sedi istituzionali per trasformarle in opportunità di crescita. Ma il lavoro va garantito sempre, nel rispetto delle leggi dello Stato italiano. In Italia manca una legge che garantisca il salario minimo ed eviti il pericolo di concorrenza sleale. Porterò questa battaglia in sede europea. Questa sarà la mia priorità”.
Ad insistere sulla questione Ikea sono stati il vicepresidente nazionale Francesco Milza e il vicedirettore al settore logistica Paolo Rebecchi. Il primo ha usato toni accesi per difendere il ruolo della cooperativa, messo in discussione dalle recenti proteste: “Non accetto che si dica che la cooperativa San Martino svia le regole. Una delle prime cose che ho proposto all'assessorato alle politiche produttive in qualità di vicepresendente è stata una legge, approvata il 12 maggio, per regolarizzare l'attività del facchinaggio. Il nostro è un interesse mutualistico e non deve essere confuso con chi fa della cooperativa uno strumento criminale”.
A fargli eco Paolo Rebecchi che ha ribadito, senza lasciar trapelare prospettive di distensione verso i 33 dipendenti sospesi: “Non trovo giusto che certe persone impediscano agli altri di lavorare. Questa protesta non ha nulla di sindacale e nemmeno di normale. Ci sono stati troppi momenti di tensione e la preoccupazione è che il persistere dello stato di agitazione di fronte ai cancelli Ikea possa comportare lo spostamento del magazzino da Piacenza o un suo drastico ridimensionamento”.
A margine dell'assemblea, l'intervento di diversi soci che hanno voluto esprimere un attestato di stima nei confronti della Cooperativa San Martino, una delle poche realtà in grado di offrire lavoro in un momento di crisi.
IL COMUNICATO DELLA COOP SAN MARTINO
Cooperativa San Martino ha riunito la propria base sociale con presenti 786 Soci per discutere e dibattere circa i recenti accadimenti presso il sito logistico Ikea di Piacenza.
Ne è emersa una amplia e democratica discussione circa quello che debbano essere le modalità e le regole che la Cooperativa si è data per espletare il proprio fine mutualistico, regole che sono alla base di una convivenza civile e che i Soci secondo il principio di “una testa un voto” si sono dati attraverso gli strumenti dello Statuto e del Regolamento interno.
Ne’ è derivato un documento finale, che alleghiamo, approvato e sottoscritto all’unanimità dei Soci che ribadisce i principi di vita sociale della Cooperativa ed esprime piena e totale solidarietà ai propri colleghi Soci a cui si cerca di impedire l’esercizio di un proprio diritto costituzionale come quello di poter accedere al proprio posto di lavoro.
Il Consiglio di Amministrazione pertanto tenuto conto anche della raccomandazione espressa dai Soci di San Martino circa la massima attenzione e avendo riguardo ai comportamenti individuali provvederà in serata a riunire il Consiglio di Amministrazione ed ad inviare nella mattinata di domani lunedi 19 maggio c.a., nella forma di legge prevista, i relativi provvedimenti adottati.