Rsu unite nel contestare la Riforma Fornero in materia di pensioni. Presidio delle rappresentanze sindacali questa mattina davanti alla sede INPS di piazza Cavalli. Un sit in organizzato dal coordinamento piacentino delle RSU che è parte del coordinamento nazionale delle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) che hanno deciso di mobilitarsi per costruire un movimento di massa e unitario per abrogare la legge Fornero sulle pensioni “in modo da ottenere una riforma della previdenza che sia equa dal punto di vista sociale e rispettosa dei diritti dei lavoratori”.
LE RICHIESTE DELLE RSU
“Della controriforma Fornero, in particolare, riteniamo necessario intervenire sull’età pensionabile. E’ una vergogna l’ulteriore allungamento di questa dai 66 anni in su, ben presto verso i 70 : proponiamo di ripristinare la pensione con l’anzianità contributiva di 40 anni o l’accesso alla pensione di vecchiaia con 60 anni”.
“Sul valore delle future pensioni. Le prossime pensioni saranno a livelli da fame (meno del 50% dell’ultimo stipendio). Per questo va ripristinato un meccanismo che tuteli il valore delle future pensioni che devono essere adeguate a sostenere il costo della vita”.
“Sul tema della disoccupazione. Disoccupati, licenziati, precari a cui vanno garantiti i diritti sociali avendo avuto storie lavorative sfortunate per cui hanno perso periodi contributivi non certo per colpa loro”.
“Infine riteniamo che vada riformato l’INPS: facendone uno strumento dei lavoratori; facendo chiarezza sui conti (il fondo dei lavoratori dipendenti è sempre in attivo; sono altri fondi, come quello dei dirigenti, a determinare i disavanzi) ed eliminando privilegi come le pensioni d’oro”.
“Invitiamo tutte le forze politiche, sociali e democratiche ad unirsi alla loro lotta per abrogare la legge Fornero partecipando al presidio del 16 maggio”.
LA TESTIMONIANZA
Chi ha vissuto sulla propria pelle la Riforma Fornero è Romana Acerbi rsu della Cisl nel Comune di Piacenza: “Ho 39 anni e 8 mesi di anzianità e ho 60 anni d’età compiuti nell’ottobre 2013. Sarei potuta andare in pensione quest’anno, invece con la Riforma Fornero dovrò rimanere in servizio fino ad ottobre 2016. Noi non abbiamo pensioni da 3mila euro al mese come i politici o i grandi manager, almeno chiediamo di poter cessare con il lavoro dopo 40 anni di contributi pagati. E non è vero nemmeno che l’Inps ha difficoltà, perché la contribuzione dei lavoratori dipendenti è sempre in attivo: sono altri i settori che mandano in crisi l’Inps e non è giusto che siano i lavoratori a pagare”.