Pubblichiamo qui di seguito la lettera che l'associazione Famiglie Numerose, i Giuristi Cattolici e altre associazioni hanno inviato al sindaco Dosi e all'assessore Piroli dopo l'adesione del Comune alla giornata mondiale contro l'omofobia del 17 maggio.
"Ill.mo Sig. Sindaco, spett.le Assessore Piroli,
abbiamo appreso che il Comune aderisce alla Giornata Internazionale contro l’omofobia, indetta dall'Unione Europea il prossimo sabato 17 maggio 2014.
Ora, poiché il 15 maggio per volontà dell'ONU si celebra dal 1994 la Giornata internazionale della Famiglia, vorremmo anzitutto sapere se e come il Comune ritiene di celebrare questa Giornata, che oltretutto riguarda un numero di gran lunga maggiore di persone. Se nessuna celebrazione fosse in programma, non potremmo che esserne tristemente avviliti, soprattutto per l'evidente discriminazione operata dall'Amministrazione Comunale su una questione sociale di così grande rilevanza, tanto più grave in quanto l'organizzazione è in capo all'Assessorato Pari Opportunità.
Quanto poi alla questione “omofobia”, desideriamo ribadire che le scriventi associazioni, i loro rappresentanti ed i loro iscritti sono fermamente contrarie ad ogni forma di violenza, di ingiusta discriminazione e di istigazione all’odio, perpetrate ai danni di chiunque, comprese quelle derivanti dall'orientamento sessuale.
Tuttavia, non possiamo non rilevare che termini come ‘omofobia’ e ‘transfobia’ abbiano un contenuto assai vago. Inoltre, ormai la lotta all' omofobia pare debba necessariamente coincidere con la promozione degli stili di vita propugnati dalle associazioni gay ed LGBT (con repressione, per legge, di ogni dissenso), che rivendicano apertamente il diritto al matrimonio omosessuale e all'adozione di figli. Lo dimostra il titolo stesso della celebrazione: “Noi siamo famiglia”, un titolo forte e provocatorio, addirittura in contrasto con la nostra Costituzione. Ciò prova chiaramente che non si vuole tanto combattere l'omofobia, quanto arrivare al più presto al matrimonio tra persone dello stesso sesso, scardinando così un sistema sociale e un'antropologia plurimillenari e ignorando il diritto naturale.
Teniamo a ribadire che da parte nostra non esiste nessun giudizio – esattamente come per Papa Francesco – nei confronti delle persone omosessuali, che sono assolutamente e giustamente libere di scegliere lo stile di vita che ritengono più opportuno. E nemmeno ci piace questo modo ormai abituale di etichettare le persone in base all'orientamento sessuale.
Tutt'altra questione invece è il diritto al matrimonio e all'adozione di figli. Su questo noi continuiamo a credere fermamente che il matrimonio – come del resto sancisce anche la “Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo” – è solo tra un uomo ed una donna e che i bambini, per una crescita matura ed equilibrata, hanno un bisogno vitale di un papà maschio e di una mamma femmina.
Il paradosso è che, mentre si fa tanto per dare identità di famiglia a ciò che non può esserlo, iniquità, indifferenza e discriminazioni continuano a dominare nelle politiche per la famiglia con figli: basti pensare che sempre più coppie si separano in modo fittizio perchè in tal modo riescono ad avere benefici sia sul piano fiscale che dei servizi.
Purtroppo, dobbiamo con grande rammarico constatare che l'Amministrazione, in questa circostanza, si è piegata ad una lettura ideologica del tema dell'omofobia, lettura che non è rispettosa della sensibilità e delle convinzioni profondamente radicate nella tradizione sia cristiana che laica del nostro Paese, di quella che verosimilmente è e rimane la maggioranza della popolazione italiana e del nostro Comune".
Forum delle Associazioni familiari
Unione Giuristi Cattolici
Sentinelle in piedi
Manif pour tous