Debutterà venerdì prossimo, 9 maggio, alle ore 20,30 (Turno A) e in replica domenica 11 maggio alle 15,30 (Turno B) – l'ultimo titolo della Stagione Lirica 2013-2014 della Fondazione Teatri di Piacenza: il dittico Schicchi e Puccini – Un prologo a Schicchi di Sergio Monterisi su libretto di Flavio Ambrosini (opera vincitrice del Concorso Internazionale di Composizione “Opera Nuova 2013”) e Gianni Schicchi di Giacomo Puccini su libretto di Giovacchino Forzano.
Si tratta di un nuovo allestimento della Fondazione Teatri di Piacenza nato in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G. Nicolini” di Piacenza e che vedrà, appunto, integrare la pièce pucciniana, non secondo le modalità tradizionali, ma bensì con un’opera di nuova concezione, vincitrice del Concorso Internazionale di Composizione “Opera nuova 2013” indetto dalla Fondazione Teatri. In entrambe le opere, al fianco di giovani artisti già affermati, saranno impegnati i migliori allievi delle classi di Canto del Conservatorio “G. Nicolini”.
Il Gianni Schicchi di Puccini, opera in un atto su libretto di Forzano basato su un episodio del Canto XXX dell'Inferno di Dante, fa parte infatti del Trittico. Nome dato dalle tre opere in un atto musicate da Puccini: Il tabarro, su libretto di Giuseppe Adami, Suor Angelica e appunto Gianni Schicchi, entrambe su libretto di Giovacchino Forzano. In particolare Gianni Schicchi, che del Trittico fu l'opera che godette da subito del successo maggiore, iniziò ben presto ad avere vita autonoma, nonostante l'esplicita volontà di Puccini che le tre opere andassero sempre in scena assieme e mai in abbinamento con altri titoli.
In tempi recenti si sta consolidando la prassi d'abbinare Gianni Schicchi a Una tragedia fiorentina di Alexander von Zemlinsky, che in comune con l'opera pucciniana ha sia l'ambientazione fiorentina medievale, sia la scenografia (interno d'abitazione per entrambe) sia la complementarità dei soggetti: una tragedia notturna ed una solare commedia brillante.
La Fondazione Teatri di Piacenza ha invece preferito affidare il compito di “completare” l'opera di Puccini ad una pièce di nuova composizione, ovvero l'opera che avrebbe vinto il Concorso di Composizione Internazionale “Opera Nuova 2013”.
Ad aggiudicarsi il premio è stato appunto l'autore di Schicchi e Puccini – Un prologo a Schicchi: Sergio Monterisi. Compositore pugliese, ha affrontato il libretto di Flavio Ambrosini “come un gioco del quale molte regole erano date, ma molte altre erano da inventare. Mi misuravo con un personaggio amato, Puccini, e con l'ombra di un poeta venerato, Dante – ha spiegato Monterisi che ha proseguito – mi confrontavo con la musica che sarebbe seguita, Gianni Schicchi, e mi calavo nei panni di chi quella musica stava facendo sgorgare dalla sua fantasia, ancora distinguendola appena dalle sue precedenti creazioni. Il libretto richiedeva inoltre riferimenti, citazioni, parodie di celebri brani del repertorio”.
Le scelte del compositore sono state quindi all'insegna della più completa libertà stilistica, capace di attingere al linguaggio e alle forme della tradizione operistica, ma allo stesso tempo aperta a suggestioni armoniche di assoluta contemporaneità. In quest'ottica ha operato anche alla ricerca di una continuità con la musica di Puccini: frammenti di sue melodie prendevano un'altra strada e davano vita alle sue; altre sue idee echeggiavano temi che Puccini avrebbe potuto scrivere, senza però che questo imbrigliasse minimamente il suo linguaggio. Secondo Monterisi la sua musica “doveva necessariamente e in tutta onestà cercare di esprimere quelle emozioni, dipingere quei personaggi, raccontare quella storia. Che nella sua incidentalità – la crisi creativa del musicista, le sue infedeltà coniugali – ha caratteri di grande universalità: l'aspirazione alla libertà espressiva; la difficile convivenza tra vita quotidiana e arte ed il riconoscimento di come questa si alimenti di quella; la capacità dell'artista di costruire un sogno, per sé e per chi è vicino a lui, che se a volte è un rifugio, più spesso è la proiezione della sua voglia di cambiare la vita intorno a sé e di renderla più bella e più profonda”. “E poi, su tutto, la ricerca della verità – ha concluso il musicista – questa parola che ritorna nei momenti chiave dell'opera e ci indica una presenza sfuggente ma viva, da rintracciare con uno sguardo proiettato lontano, o più semplicemente guardandoci dentro”.
Nuovo allestimento della Fondazione Teatri di Piacenza, il dittico, per la regia di Flavio Ambrosini, si avvale delle scene e costumi di Carlo Centolavigna e delle luci di Michele Cremona. Il cast comprende, per Schicchi e Puccini – Un prologo a Schicchi, il baritono Gezim Myshketa (Giacomo Puccini), il soprano Maria Rosaria Lopalco (Elvira), il basso Davide Giangregorio (Dante), il tenore Gabriele Mangione (Enore), il soprano Federica Pecorari (Sua moglie), il basso Federico Benetti (Mezzadro); per Gianni Schicchi il baritono Gezim Myshketa (Gianni Schicchi), il soprano Maria Rosaria Lopalco (Lauretta), il tenore Gabriele Mangione (Rinuccio), il contralto Francesca Ascioti (Zita), il basso Davide Giangregorio (Betto di Signa), il basso Federico Benetti (Simone), il tenore SungMin Mun (Gherardo), il soprano Federica Pecorari (Nella), i contralti Gioele Assenza e Matteo Santacroce che si alterneranno nel ruolo di Gherardino, il baritono JinHeon Song (Marco), il mezzosoprano Josette Carenza (La Ciesca), il basso Minho Lee (Maestro Spinelloccio), il baritono Simone Scatarzi Alberti (Ser Amantio di Nicolao), il basso Jihoon Kim (Pinellino) e il basso ChanYang Kim (Guccio).
(Ricordiamo che Federica Pecorari, SungMin Mun, Gioele Assenza, Matteo Santacroce, JinHeon Song, Josette Carenza, Minho Lee, Jihoon Kim, Junghoon Chae e ChanYang Kim sono allievi della Scuola di Canto del Conservatorio “G.Nicolini” di Piacenza)
Il Maestro Fabrizio Dorsi dirigerà l’Orchestra Amilcare Zanella; a completare il cast il Coro delle Voci bianche del Conservatorio di Musica “G. Nicolini” di Piacenza diretto da Giorgio Ubaldi, presente solamente in Schicchi e Puccini – Un prologo a Schicchi.