La cerimonia è appena finita. Il sindaco, Paolo Dosi, se ne va con la sua maglia numero 10 del Pro Piacenza, mentre il presidente rossonero, Domenico Scorsetti, resta accanto alla Coppa ricevuta dal Comune per la promozione in Lega Pro. Scorsetti inizia col ringraziare le istituzioni, poi parte una replica durissima ai fratelli Gatti e in particolare a Stefano, che ieri, durante l'incontro con l'assessore allo Sport, Giorgio Cisini, ha detto di voler trattare solo con un imprenditore piacentino e non con un 74enne di Crema. "So di non essere gradito al Piacenza e ai suoi dirigenti, mi hanno insultato, ma ci passo sopra, li ignoro, anche se sono stati veramente scorretti" attacca Scorsetti. "Non ho sbagliato a non partecipare all'incontro. Quando li ho conosciuti, l'impressione, a livello personale, è stata pessima. Sono sicuramente più educato di loro". Poi il numero uno del Pro parla di una telefonata coi biancorossi. "Il 18 aprile, e qua c'è la registrazione (e mostra il suo telefonino, ndr) – mi hanno fatto chiamare da Scianò per fare un incontro. Io non ho accettato perché a marzo, quando ci eravamo visti, avevo detto loro che nessuno doveva venirlo a sapere per non creare problematiche, dato che stavamo ancora lottando per vincere il campionato. Al pomeriggio sono andato all'allenamento e i giocatori sapevano già tutto del mio incontro coi Gatti. Non ho i loro soldi, dato che hanno detto che sono un poveraccio. Sono una persona semplice, ma per bene. E so di calcio. I fratelli Gatti, il calcio, l'hanno fatto molto bene in modo mediatico e molto male sul campo, perché, arrivare dietro di noi, per loro è stato un disonore. Se avesse vinto un'altra squadra non avrebbero fatto tutte queste storie. L'attacco personale di ieri è stato vile, portato da una persona che certamente non è in grado di ragionare in modo obiettivo. Che io sia di Crema o di Piacenza non ha importanza, io sono nato a Serniano, vicino a Crema, e sono orgoglioso di essere nato lì. Quello che è accaduto ieri è una cosa da non commentare: una persona ha gli anni che ha, io non me li posso togliere. Me li tengo e son ben felice di averli. Punto e basta. Coi fratelli Gatti non parlerò mai più. Chi vuole umiliarmi lo fa di persona, non quando non ci sono".