E’ stato approvato il bilancio di esercizio 2013 della Camera di Commercio di Piacenza. Un resoconto conclusosi con un avanzo di oltre 168 mila euro.
La situazione economica e patrimoniale dell’ ente camerale è buona ed è stabile e sono stati raggiunti tutti gli obiettivi previsti per il 2013.
Sono state attuate anche le previste norme sulla spending review, che hanno permesso di risparmiare ancor più di quanto richiesto dalla normativa, destinando tali importi alle attività di promozione economica.
Si registrano anche minori entrate, con i proventi in calo del 2,16%, la fetta più sostanziale è derivata dal minor introito per proventi e servizi, dovuta al crollo degli introiti relativi alle attività di mediazione che una Sentenza della Corte di Cassazione aveva reso non obbligatorie.
Una significativa riduzione di oneri per il personale, di funzionamento, e dei costi per organi istituzionali, costituiscono le principali voci di spesa che sono state ridotte.
Sostegno alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese, sostegno all’ internazionalizzazione , promozione del territorio e dell’ agroalimentare, invece, costituiscono le voci di spesa più rilevanti nell’ ambito degli interventi di promozione economica messi in campo dalla Camera di Commercio.
Si guarda ovviamente a Expo 2015 verso il quale questo bilancio è un ideale ponte e per il quale, come dice il presidente Giuseppe Parenti, siamo già pronti.
Parenti, nel corso della riunione ha già reso noto che sono in fase di definizione gli ultimi dettagli per il Masterplan di questo evento per il quale è stato fatto un maggior investimento rispetto agli anni passati, volto a internazionalizzare sempre di più le realtà locali.
Non è mancato anche un momento di critica da parte di Mario Spezia, di Confcooperative. Il consigliere ha espresso il suo plauso sul bilancio 2013 della Camera di commercio, ribadendo l' incisività dell' azione per gli anni a venire affinchè l' impresa venga messa al centro della ripresa economica, ed ha poi puntato il dito sulla gestione della Fondazione di Piacenza e Vigevano: “mentre qui noi stiamo attenti – ha detto – riducendo le spese, lì c’è un baratro, una gestione discutibile di un patrimonio della comunità, e si sostiene che vada bene. E’ arrivato il momento – ha concluso Spezia – di fare il punto esatto sul valore del patrimonio della Fondazione per non ritrovarci di fronte a grossi problemi. Ci si trincera dietro al fatto che tecnicamente la Fondazione non è un ente pubblico come la Camera di Commercio. La Fondazione è un ente di diritto pubblico e ciò non toglie che, dato che amministra il patrimonio di tutta la comunità locale, debba essere ancora più attenta in ogni suo aspetto (assunzioni, licenziamenti ndr) che non vengono gestiti in modo pubblico ma in modo molto privatistico".