Il 25 maggio, oltre 51 milioni di elettori italiani saranno chiamati a scegliere i 73 rappresentanti nazionali al Parlamento Europeo. Si tratta della tornata elettorale continentale alla quale partecipano il maggior numero di paesi dell’ Unione Europea, 28 con l’ingresso della Croazia nel luglio 2013. Quasi 400 milioni di elettori in Europa, che parlano 24 lingue diverse, andranno a comporre il puzzle dell’ Europarlamento e ovviamente anche i piacentini rientrano in questa moltitudine.
Siamo andati a chiedere per strada quanto ne sappiano di Europa e quanto si sentano europei i nostri concittadini: innanzitutto tutti i nostri interpellati sapevano che il 25 maggio si vota per le europee.
Buio pesto invece sulla composizione dell’ assemblea parlamentare europea: nessuno sa che i membri italiani da eleggere a Strasbusgo sono 73.
E’ la Germania con 96 parlamentari ad avere il contingente più numeroso, seguono Francia con 74, Italia e Regno Unito con 73 e via via tutti gli altri fino ai 6 rappresentanti di Slovenia, Estonia, Cipro, Lussemburgo e Malta. Il numero dei seggi viene deciso in base al “peso demografico” e cioè alla popolazione di ciascun paese.
Il Parlamento Europeo, i cui rappresentanti restano in carica per cinque anni, si riunisce dal 1951, allora era Assemblea Comune della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’ Acciaio), mentre la sua elezione diretta è possibile dal 1979. In passato erano i singoli stati membri a decidere chi mandare a rappresentare il proprio paese. Il numero di questi rappresentanti è via via cresciuto con l' aumentare dei paesi aderenti all' Unione Europea e così si è passati dai 410 seggi della prima elezione del '79 fino ai 751 di oggi.
Tornando al nostro sondaggio, abbiamo chiesto ai piacentini quanto si sentano europei, perché in realtà, assieme alla cittadinanza italiana ne possediamo un’ altra che è quella europea.
Diverse sono state le risposte: chi si sente europeo perché “costretto” e quindi non può farne a meno e chi non si sente affatto parte dell’ Unione perché l’ Europa è costruita sull’ economia e sulle banche. C’è anche chi va oltre i confini e si sente “cittadina del mondo”, come ha detto una signora, mentre un altro signore si sente italiano e basta.