Veglia Pasquale, Ambrosio: “Su tutti noi splende la luce del Cristo risorto”

Il buio rischiarato dalla luce, le tenebre, simbolo del male, della morte, sono vinte dal bene, dalla luce di Cristo. Una Cattedrale che nella Santa Veglia Pasquale accoglie i fedeli al buio. Come tradizione, sul sagrato viene benedetto il fuoco con cui si accende il Cero Pasquale. Fa il suo ingresso in Chiesa la luce di Cristo, Lumen Christi, come ripete il Diacono per tre volte.

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Quella lucina fioca è la luce di Cristo Risorto, una luce che, attraverso le candele dei fedeli che tramite essa vengono accese, diventa sempre più intensa. “E’ la luce del Re Eterno – come ha detto Mons. Ambrosio nel corso della sua omelia – che ha vinto le tenebre del mondo. E così ci siamo introdotti nel mistero della Pasqua del Signore, un mistero di luce che illumina la vita”.

“Molti fatti oscurano la nostra vita – ha proseguito ancora il Vescovo – quelli più tragici che la cronaca ci comunica, ma anche molti altri che fanno male al cuore. Il buio nelle sue diverse forme esprime la condizione in cui sovente si trova la nostra vita personale, collettiva, ma il mondo dell’ oscurità e attraversato dalla luce di Cristo risorto. In lui il cammino della nostra storia si apre alla speranza. Su tutti noi risplende la luce di Crisrto e a tutti noi giunge l’ annuncio pasquale: Cristo è risorto. La sua luce risplende su tutti e noi, uniti a Cristo, non siamo più sotto il dominio del peccato, delle tenebre e della morte”.

Il trionfo della luce, il trionfo della vita. E proprio l’ acqua, portatrice di vita, è protagonista del secondo importante momento della celebrazione della Veglia: viene benedetta l’ acqua con cui verranno celebrati i battesimi durante tutto il corso dell’ anno e Mons. Ambrosio, proprio durante la celebrazione della Veglia, battezza tre donne e un uomo. Anche loro, come Cristo, risorgono tramite il Battesimo, a nuova vita.