Tanti colleghi giornalisti, ex calciatori del mitico Piace, un gruppo di ultras storici, dirigenti del Piacenza di oggi con il presidente Stefano Gatti in prima fila. Ma anche politici, sindacalisti, vecchi compagni di scuola e gli amici di sempre. Gianluca Perdoni sapeva unire tutti questi mondi. E nessuno ha voluto mancare all’ultimo saluto. La chiesa di Villò (comune di Vigolzone) era stracolma di gente per i funerali di un giornalista di razza, talentuoso come pochi, mancato troppo presto. Dentro e fuori la Chiesa tante lacrime, occhi umidi, ma anche sorrisi e ricordi. Tanti ricordi. Quelli che vedevano protagonista Gianluca, impareggiabile nell’individuare personaggi e situazioni. Lui che con una battuta sapeva farsi apprezzare e ammirare. Sul feretro Davide Reboli ha appoggiato una maglia biancorossa autografata da giocatori di ieri e di oggi. Il Piacenza rappresentava una parte importante della sua vita. Lui ha raccontato l’epopea biancorossa già all’epoca della prima storica promozione in serie A. Tra quei “giganti” in campo c’era anche Mino Lucci, storico capitano di quella squadra tutta italiana, che ha voluto salutare quel giornalista che tante volte lo aveva intervistato e far sentire così il suo calore alla famiglia di Perdoni. “Gianluca ci guarderà ancora da lassù” ha detto il parroco don Piero Lezoli.
E’ in corso in questi minuti il funerale di Gianluca Perdoni, il giornalista scomparso ieri all’età di 44 anni. Molti i colleghi ed amici presenti alle esequie che si stanno svolgendo a Villò di Vigolzone e tra loro anche una delegazione di Radio Sound per porgere le condoglianze alla famiglia e poter documentare, come avrebbe voluto lui stesso, un ultimo saluto senza retorica. Gianluca Perdoni, giornalista conosciuto da anni a Piacenza, aveva spaziato dallo sport alla cronaca e attraverso l’attualità per numerose testate piacentine e nazionali e solo la malattia che lo aveva colpito negli ultimi mesi lo ha strappato al suo lavoro e ai suoi affetti.