Otto mesi di reclusione e 56mila euro di risarcimento danni. Queste le richieste del pubblico ministero Antonio Rubino e dell’avvocato di parte civile Paolo Ferroni nei confronti del giovane accusato, la notte del 24 novembre 2011, di aver colpito con un bicchiere in faccia durante una serata in una discoteca del centro il noto calciatore piacentino Jacopo Camozzi. Siamo ormai alle battute conclusive del processo che dovrebbe andare a sentenza il prossimo 28 aprile. Secondo la ricostruzione dei fatti, quella notte Camozzi venne colpito allo zigomo dall’imputato con un bicchiere modello Tumbler dopo una lite innescata, pare, da un apprezzamento a una ragazza. La ferita causò un taglio al volto del bomber piacentino che subito dopo l’accaduto presentò una denuncia per lesioni lamentando successivamente anche danni morali ed esistenziali. Secondo la pubblica accusa nel corso del dibattimento sono emerse chiaramente le responsabilità penali del presunto aggressore mentre per la difesa, rappresentata dall’avvocato Giandanese Nigra, il ferimento di Camozzi fu del tutto accidentale. Nella sua arringa Nigra ha sostenuto che la deposizione di Camozzi “è stata piena di contraddizioni” ed ha dunque chiesto l’assoluzione del suo assistito.