Durante una breve pausa dei lavori in Consiglio comunale, il sindaco Paolo Dosi ha incontrato, assieme all’ assessore Cugini, cinque ragazzi che presteranno la loro opera di volontariato a favore degli ultimi profughi arrivati a Piacenza.
Si tratta di quattro ragazzi e una ragazza che fanno parte della onlus "Il mulo" e che hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il sindaco Dosi all' indomani dei tafferugli scoppiati in via Taverna.
Migranti lo sono stati anche loro, come conferma Bachar ai nostri microfoni. Lui è in Italia da sei anni, viene dal Niger e dopo aver trascorso sei mesi Como, si è trasferito a Lecco. Qui ha lavorato per quattro anni, finchè non ha perso il posto e adesso è a Piacenza per mettere a disposizione dei migranti la sua esperienza e per offrire loro un sostegno.
“In questi giorni turbolenti – ci dice – vogliamo dimostrare alla città che non siamo tutti come pensa la gente ma possiamo essere utili alla città e a questi ragazzi. Siamo disposti ad aiutare sia loro che la città per integrarli. Abbiamo percorso la stessa strada e come loro sappiamo che c’è bisogno di qualcuno che spieghi loro come funzionano le cose”.
Tra loro, come dicevamo, c'è anche una ragazza ed un afghano dai tratti somatici orientali: si tratta di Raza, uno dei discendenti dei mongoli di Gengis Khan che nel 1219 invasero il paese.
Il primo cittadino si è detto soddisfatto dell' incontro di questo pomeriggio, evidenziando che questi ragazzi sono risorse preziose da poter utilizzare al meglio.
In serata è anche arrivato un comunicato, da parte dell' Ufficio Stampa del Comune, che riportiamo integralmente
“Saluto con particolare soddisfazione, a nome mio e dell’Amministrazione, la presenza in città di un’ulteriore risorsa, in grado di svolgere una preziosa attività di sostegno e di integrazione sociale a beneficio dei migranti giunti recentemente nella nostra città. Il momento è molto delicato, e quindi c’è bisogno dell’aiuto di tutti per fare in modo che le cose si risolvano al meglio”, così si è espresso il sindaco Paolo Dosi che, insieme all’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini, ha ricevuto questo pomeriggio in Municipio alcuni rappresentanti dell’Associazione “Il mulo”, composta da giovani, donne e uomini, sia piacentini che di nazionalità straniera.
Un incontro cordiale, per avviare un percorso di conoscenza e di eventuale collaborazione tra l’associazione e l’Amministrazione comunale, soprattutto alla luce del recente arrivo a Piacenza di quaranta profughi africani richiedenti asilo, attualmente ospitati in alcune strutture della città.
“Il mulo” è nato solo qualche anno fa come gruppo di amici – italiani, africani, di ogni origine – uniti dalla comune passione per la cucina multietnica, la coltivazione biologica e il commercio equo e solidale. In questi giorni, però, l’associazione ha avviato anche un’attività di volontariato in aiuto dei cittadini stranieri approdati nella nostra città.
“Abbiamo pensato – dice Josephine Diouf, componente dell’associazione – di dare una mano a questi nostri amici africani, oggi spogliati di tutto e senza punti di riferimento per il futuro. Vogliamo che queste persone si integrino e trovino una sistemazione stabile. Alcuni di noi hanno già vissuto lo stesso percorso, provengono dalla stessa area geografica, parlano la stessa lingua, e quindi l’affiancamento e il sostegno potranno essere più facili ed efficaci”.
Aggiunge Hortance Wade, anch’essa esponente dell’associazione: “Vogliamo essere una specie di collante e dare a questi ragazzi i suggerimenti giusti, perché rispettino le regole che vigono in Italia e in Europa. Da due settimane stiamo facendo un lavoro volontario di mediazione sociale, anche per trasmettere alla città un messaggio: questi migranti dovranno essere una risorsa, non un problema”.
L’associazione “Il mulo” ha rivolto, nel corso dell’incontro, un appello a tutti i piacentini per la raccolta di vestiario e generi di prima necessità da destinare ai quaranta giovani giunti dall’Africa privi di tutto.