Dall’Asl di Piacenza otto defibrillatori a forze di polizia e vigili del fuoco

Otto defibrillatori consegnati dall'Ausl di Piacenza a Polizia di Stato, Polizia Municipale, Polizia Ferroviaria e Vigili del Fuoco. La consegna ufficiale questo pomeriggio, 1 aprile, nella sede del 118 di largo Anguissola. I dispositivi sono stati acquistati dall'azienda sanitaria locale nell'ambito del progetto regionale per la diffusione degli strumenti salvavita ai cosiddetti operatori "laici".  Piacenza, infatti, da anni fa scuola per quanto riguarda il pronto intervento, in caso di arresto cardiaco, esteso non solo agli operatori sanitari ma anche a forze dell'ordine e vigili del fuoco, addestrati all'utilizzo del defibrillatore e all'intervento. In altre parole, se al 118 giunge una richiesta di soccorso per un sospetto arresto cardiaco, dalla centrale operativa di largo Anguissola viene inviato il segnale anche a forze dell'ordine e vigili del fuoco che attivano le pattuglie più vicine dotate dell'apparecchio salvavita.

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"A Piacenza – sottolinea il direttore dell'Ausl Andrea Bianchi – l'azienda sanitaria e le forze sociali hanno avuto la capacità di costruire una rete di protezione dalla morte improvvisa ben capillare sul territorio. Questa situazione virtuosa ha garantito un'organizzazione ottimale di allerta della rete, che permette di avere risultati migliori rispetto ad altre realtà anche vicine".

I dispositivi rimarranno di proprietà dell'Ausl che ne curerà la manutenzione perché siano sempre efficienti e pronti ad essere utilizzati in caso di emergenza. "In questo modo – aggiunge Giovanni Quinto Villani, direttore del dipartimento Emergenza Urgenza dell'Ausl – si crea un sempre maggior coinvolgimento delle forze dell'ordine che diventano parte integrante della rete sanitaria. L'impegno di tutti è stato quello di creare educazione rispetto al problema dell'arresto cardiaco e sensibilizzare l'intera popolazione".

"Nello specifico – spiegano Enrica Rossi e Stefano Nani, rispettivamente direttore e coordinatore della rete 118 – tre dispositivi vanno alla Polizia Municipale e alla Polizia di Stato, uno ai Vigili del Fuoco e uno alla Polizia Ferroviaria. Tra le azioni previste dal progetto regionale c'è da annoverare l'ingente sforzo per la formazione dei laici: a Piacenza gli operatori del 118 hanno addestrato 2500 persone. Nel 2013 sono state 305 le attivazioni di Codice Blu tramite il modello Dump. Nei primi mesi di quest'anno se ne contano già 81".

"Anche la Polizia Municipale – spiega la comandante Renza Malchiodi – si è attivata per formare i propri agenti. Non a caso sono stati organizzati corsi per apprendere il corretto utilizzo del defibrillatore".

Ammirevole anche il gesto dei Vigili del Fuoco: "A differenza delle forze dell'ordine – spiega l’ingegnere Vittoria Rossi del Comando Provinciale – noi usciamo solo in caso di emergenza, per cui è difficile per noi trovarci nel posto giusto al momento giusto. Per questo motivo abbiamo deciso di adibire la nostra vettura più veloce proprio all'intervento in caso di Codice Blu".

La rete avviata da Progetto Vita si amplia dunque sempre di più diventando vera e propria eccellenza non più solo a livello nazionale ma anche internazionale. Prova ne è che la dottoressa Daniela Aschieri, responsabile di Progetto Vita, è attesa nientemeno che in Giappone: "I colleghi del Fire and Disaster di Tokio ci hanno invitato al loro 17esimo congresso nazionale dove parleremo dell'esperienza di Piacenza e delle motivazioni che ci hanno spinto a legarci alle forze dell'ordine".

La giusta conclusione è affidata al sindaco Paolo Dosi che riassume: "Piacenza oggi è la primogenita anche in tema di sicurezza".