E’ scoppiato il caso dei lavoratori della Saipem a Cortemaggiore, che da tempo teneva banco in paese. “Vogliono sostituirci con gli stranieri che continuano ad assumere”, hanno detto alcuni dipendenti interinali, presenti in consiglio comunale questa sera, venerdì 28 marzo. La questione è stata sollevata dal consigliere comunale della lista civica di centrosinistra “Una vera Cortemaggiore”, Federico Ferri, il quale ha anche invitato gli stessi lavoratori in aula. “Sono venuto a conoscenza della loro situazione e chiedo al Comune di intervenire” ha detto. Il sindaco, prima ha liquidato la richiesta con un secco: “Se ne devono occupare i sindacati” ma poi, quando i lavoratori presenti sono sbottati, ha assicurato che “chiederemo alla Provincia di aprire un tavolo di confronto tra le parti, ma non vogliamo arrivare allo scontro, che non ha mai aiutato in questi casi”.
La questione era emersa dalla richiesta di chiarimenti dei sindacati, in particolare sul futuro del centro di ricerca per tecnologie di saldatura e conseguente spostamento in Croazia, dove la controllata del “cane a sei zampe” si è insediata dal 2002 e aveva firmato recentemente un accordo con l'Università di Rijeka di collaborazione e sviluppo di attività di ricerca scientifica nel campo delle tecnologie energetiche.
Più che spostamento, sembra che prima l’azienda stia operando uno “svuotamento” progressivo di mano d’opera italiana, a favore di quella straniera che – hanno detto i lavoratori – da tempo vengono assunti. “Rumeni e croati, soprattutto. A noi fanno contratti di tre mesi, oppure anche meno e poi lentamente ci lasciano a casa. A loro, invece, vengono fatti contratti dai sei mesi ad un anno. C’è qualcosa che non va, anche perché gli costano di più dovendogli pagare la trasferta, l’alloggio e ad alcuni anche l’auto per arrivare al lavoro. Vogliamo spiegazioni” hanno sottolineato i dipendenti, 14 interinali, oltre ad altri 14 che entreranno in servizio a breve.
Duro il commento dei due ex sindaci storici che, a sorpresa, sono intervenuti. Per Valda Monici “le responsabilità di questa situazione sono anche di tanti sindacalisti di Cortemaggiore del passato, che hanno firmato accordi scellerati”. Ancor più tranchant Gianluigi Repetti, che è entrato in contrasto con la sua maggioranza: “Perché le ditte vanno ad attingere fuori paese i dipendenti? E’ il Comune che si deve adoperare per indirizzare le aziende. Con tanta gente che abbiamo a Cortemaggiore il tavolo di confronto deve essere istituito con le realtà del paese. Non dico il 50% ma se il 20% degli assunti fosse del paese nessuno sarebbe senza lavoro. La Provincia se ne frega da sempre e anche i sindacalisti, mettono a posto solo gli amici degli amici. Alla Doppel, per esempio, fino a qualche tempo fa non c'era modo di far entrare gente del paese. Come mai?”.
Per domani, sabato 29 marzo, pare sia convocata un’assemblea sindacale straordinaria dei lavoratori proprio per discutere della situazione all’interno dello stabilimento Saipem.