Vicenda Ior-Gotti Tedeschi: il gip archivia posizione del banchiere piacentino

E’ stata archiviata dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, dott.ssa Flavia Costantini, la posizione di Ettore Gotti Tedeschi, il banchiere piacentino ai vertici dello IOR fino al 2012.

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Il Tribunale penale di Roma ha quindi accolto la richiesta della Procura, formalizzata lo scorso 4 luglio, e ha archiviato il procedimento che riguardava l’ allora presidente dell’ Istituto per le Opere Religiose la cui posizione era finita sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti che ascoltarono Gotti Tedeschi in qualità di testimone, per presunte vicende di riciclaggio, in merito ad uno spostamento di 23 milioni di euro posti sotto sequestro e poi restituiti alla Banca Vaticana.

Sono proprio i legali del banchiere, Fabio Marzio Palazzo e Stefano Maria Commodo a rendere noto con un comunicato la totale estraneità ai fatti del loro assistito il quale non fu in alcun modo responsabile del reato di riciclaggio per aver trasferito la somma di 23 milioni di euro dapprima presso il Credito Artigiano Valtellinese e successivamente alla Banca del Fucino e alla JpMorgan di Francoforte.

I pm romani, hanno accertato che non fu Gotti Tedeschi a far transitare quei soldi sul conto, peraltro legittimamente intestato allo IOR, ma bensì il direttore generale dell’Istituto, Paolo Cipriani, la cui posizione è ancora al vaglio degli inquirenti.

Si conclude, quindi la vicenda giudiziaria che aveva visto coinvolto il banchiere piacentino il quale, tramite i suoi legali fa sapere che dopo un lungo periodo di silenzio, ha deciso di prendere una serie di iniziative, in sede giudiziaria, per reagire ai numerosi attacchi tesi a denigrare la propria figura umana e professionale, non ultimo la sfiducia votata dal Consiglio di Sovrintendenza dello IOR nel 2012.

I legali di Gotti Tedeschi sottolineano inoltre come " il decreto di archiviazione spiega e sancisce inequivocabilmente che il presidente dello Ior "ha ben operato, per il bene della Chiesa e secondo il mandato ricevuto da Benedetto XVI, ma che è stato ostacolato nel perseguimento di tale azione dalla Direzione dell'Istituto, di cui si conferma infatti il coinvolgimento nella prosecuzione dell'indagine".