I profughi sono una ferita aperta per Piacenza ormai da troppo tempo. L'ondata di due anni fa, che aveva portato sul territorio un'ottantina di immigrati molti dei quali in fuga dai paesi del Nordafrica in guerra per la cosiddetta Primavera araba, ha lasciato uno strascico di problemi e polemiche che hanno parlare di sè fino a poche settimane fa con le ultime proteste per la mancata assegnazione di uno degli alloggi promessi dal Comune. Una patata bollente arrivata direttamente tra le mani del neo-assessore al Welfare Stefano Cugini a pochi giorni dalla sua nomina. Situazione solo in parte risolta e ora, a tensione appena stemperata, arriva questo nuovo fulmine a ciel sereno: 40 profughi africani, tutti giovani, sbarcati in Sicilia, transitati da Siracusa e "spediti" a Piacenza venerdì notte. Le sistemazioni attuali sono provvisorie ma si parla giù di stallo fino a giugno in attesa di una soluzione. Soluzione che per le casse comunali, non certo strabordanti con i chiari di luna di questi tempi, non ha sbocchi. Dalla Prefettura arriva la richiesta di collaborazione rivolta a tutti i sindaci della provincia mettendo a disposizione spazi ed energie. Ma le polemiche non si sono fatte attendere. A Cortemaggiore la protesta più vibrata e sposata dallo stesso sindaco Gabriele Girometta: "Pensare di mettere dieci profughi in un palazzo, perdipiù privato, del '400, pieno di opere preziose è a dir poco bizzarro. Che si usino le caserme vuote di cui è piena Piacenza".
Oggi i toni polemici rispetto alla questione profughi in generale e rispetto alla gestione piacentina si fanno più strutturati. Lega Nord e Pd prendono posizione ufficialmente. Ecco le note stampa diffuse stamattina.
PD: "L'EUROPA NON PUÒ IGNORARE LA QUESTIONE UMANITARIA DEI PROFUGHI. TUTTI FACCIANO LA LORO PARTE"
"L'Europa non può più ignorare la questione umanitaria dei profughi scaricando sull'Italia e sui Comuni, già allo stremo, la gestione l'emergenza. Se sforzo deve essere, per l'Italia tutta, e sia. Ma per un breve periodo di accoglienza iniziale".
Viene espressa per voce di Chiara Bruni dell’esecutivo provinciale la posizione del Partito Democratico dopo l'arrivo a Piacenza, venerdì sera, dei 40 stranieri provenienti dall'Africa. "L'Italia per tradizione e vicinanza fisica ai Paesi in questione non si è mai rifiutata di accogliere chi fugge da situazioni di guerra e sofferenza – spiega Bruni – Posto che la Prefettura ha l'obbligo di verificare la reale provenienza di questi sfollati, vorremmo però sottolineare che il resto degli Stati Europei dovrebbe sostenere con molto più coraggio e risorse economiche le politiche di emergenza umanitaria, in quanto l'Italia da sola, anche per le ripercussioni della grave crisi economica in cui versa, non può farcela. Questi protocolli di prima accoglienza devono avere un inizio e una fine ben precisa che non vadano oltre i termini previsti dal nuovo accordo di Dublino III. A livello locale, non possiamo pensare che i nostri Comuni siano abbandonati, unitamente alle associazioni di volontariato con le quali già condividono le difficoltà per la gestione dell'ordinario. Impossibile prevedere l'utilizzo di ulteriori fondi per sostenere le spese di mantenimento di questa povera gente in strutture adeguate. Il ruolo della Prefettura, in tal senso, deve essere incisivo in tutte le fasi della presa in carico dei profughi, ne deve sostenere e monitorare la loro presenza anche nella fase di trasferimento e alloggio presso i Comuni ospiti, per la gestione di una permanenza che deve essere necessariamente di pochi mesi. Gli altri stati membri dell'Europa, invece di limitarsi a parlare, si impegnino a fare il resto".
LEGA NORD ALL'ATTACCO DEL SINDACO DOSI: "UN DOVERE AIUTARE PRIMA I PIACENTINI DEI PROFUGHI"
La Lega Nord piacentina torna ancora una volta ad attaccare la giunta Dosi sulla questione profughi con un comunicato della segreteria provinciale: "Dosi ha dichiarato che accogliere i profughi è un dovere. Ancora una volta mette al primo posto dei suoi pensieri gli ultimi arrivati, quando in casa nostra abbiamo una crisi che morde giovani disoccupati o sottopagati e pensionati. Non se ne può più di questo menefreghismo verso i piacentini in difficoltà e, dall'altra parte, di questi "doveri" verso i profughi, che profughi poi non sono. Basta leggere le nazionalità di provenienza e si capisce subito che la maggior parte di loro non arriva da zone con guerre in corso. Paolo Dosi parla anche di "dignità" nei confronti di questi finti profughi, ma la vera dignità è quella dei piacentini che, nonostante le difficoltà, non compiono sceneggiate pagliaccesche sotto al Comune. Quindi la risposta deve essere una sola: rispediamoli a casa loro e respingiamo i barconi che arrivano illegalmente nel nostro paese. La Lega Nord, quando era al governo, ha attuato i respingimenti per la prima volta nella storia grazie al Ministro dell'Interno Maroni e i risultati sono stati sotto l'occhio di tutti: nel 2010 meno 88% di sbarchi rispetto all'anno precedente. Nel 2011 decine di migliaia di tunisini sono stati rimpatriati grazie ad un accordo tra il nostro ed il loro governo. Questa deve essere la strada maestra: se non c'è lavoro per i nostri giovani, come fa ad esserci per persone provenienti dal resto del mondo? Facendoli rimanere qui, il livello di delinquenza salirà inevitabilmente. E sottolineiamo che la politica può ancora fare la differenza: nel comune di Cortemaggiore, grazie agli assessori leghisti Matteo Rancan e Luigi Merli, non arriveranno questi finti profughi, in quanto i nostri rappresentanti si sono totalmente opposti all'accoglienza rispondendo picche alla richiesta della prefettura."
PROFUGHI, PISANI E CAVALLI (LN): “SINDACI, BOICOTTATE LA PREFETTURA”
“A REGGIO MIGRANTI GIÀ SCAPPATI”. DAL CARROCCIO STILETTATE A GALLINI: “SOTTOMESSO AI VOLERI DI ROMA. LI OSPITI A CASA SUA”
PIACENZA – “No ai diktat della prefettura sui profughi, boicottiamola”. Il segretario provinciale della Lega Nord Pietro Pisani e il consigliere regionale Stefano Cavalli lanciano la loro sfida e invitano i sindaci a opporsi in massa all’accoglienza dei migranti, da giorni in città.
“Non accettiamo che la lunga mano di Roma venga in casa nostra a obbligarci ad accogliere nuovi disperati. A Reggio Emilia molti di quelli accolti sono già fuggiti e ora vivono da clandestini chissà dove, senza altra alternativa che la delinquenza – avverte il segretario provinciale del Carroccio -. Con il suo buonismo, Dosi sta mettendo a rischio la sicurezza dei piacentini. Dietro il paravento dell’asilo politico è facile che si annidino delinquenti, se non terroristi”. “Di questo passo, come i cuculi cannibalizzano i piccoli altrui, allo stesso modo rischiamo di finire noi, se le istituzioni non si svegliano”.
Per questo la Lega sprona i primi cittadini a opporsi all’accoglienza e ‘bacchetta’ l’assessore Gallini, che ha aperto alla collaborazione proprio con la prefettura: “Ascolti il territorio piuttosto che sottomettersi agli ordini romani. Se proprio vuole accogliere i profughi lo faccia in casa sua, vedremo se manifesterà uguale disponibilità”. “I piacentini non ne possono più di aiutare – con i propri soldi – gli ultimi arrivati, senza mai essere aiutati dalle istituzioni”.
Dall’estero hanno capito che le frontiere italiane sono facilmente raggirabili – dice Cavalli -. I numeri di irregolari arrivati solo nei primi tre mesi dell'anno, fino al 21 marzo, rispetto al 2013 parlano da soli: 10.548 contro 735. Alfano dovrebbe dimettersi, ha dimostrato totale incapacità a contenere l’invasione, che ora sta gravando in maniera drammatica sulle nostre spalle, dovrebbe andare a lezione da Maroni”. Cavalli bacchetta anche il Pd: “Renzi ha fatto il suo esordio in Europa tra mille annunci e proclami e non ha nemmeno portato a casa lo straccio di un aiuto a fronteggiare l’ondata di sbarchi. Con lui a Bruxelles il Paese ha di nuovo mostrato il suo ventre molle”.