Gioviale e comunicativo, disponibile e aperto al dialogo. Non stupisce che il cardinale Giovanni Battista Re sia stato il primo a rivolgere la parola all’allora cardinale Bergoglio, dopo che il conclave lo scelse come successore di Papa Ratzinger. “Come vuoi essere chiamato?”, gli chiese, e fu anche il primo a conoscere la scelta: Francesco. Così è risultato normale chiedergli qualcosa di più su questa Papa che sta rivoluzionando l’immagine della chiesa e non solo. Il cardinale Re, in mattinata alla Cattolica dove ha tenuto una Lectio Magistralis su “L’organizzazione centrale della Chiesa cattolica” ha quindi spiegato che questo “è un Papa che corrisponde alle esigenze della contemporaneità. E’ stata una sorpresa anche per noi, anche per me che lo conoscevo precedentemente quando ancora era arcivescovo di Buenos Aires. Mi sembrava una persona calma – ha detto -, invece si è rivelato creatore di novità, ha portato aria nuova nella Chiesa. Ed ha suscitato grande simpatia sia per la sua spiritualità che per la sua umanità”.
E non mancano i confronti al cardinale Giovanni Battista Re, visto che “ho partecipato a due conclavi ed ho sempre sentito fortemente la responsabilità di collaborare con gli altri cardinali per trovare il Papa che andasse bene per questo tempo. Papa Roncalli, privo di paure grazie alla sua fiducia in Dio e negli uomini, fu l’uomo giusto per aprire il Concilio Vaticano II. Papa Paolo VI, con la sua immensa preparazione teologica, invece, lo portò a termine. Perché potesse arrivare un Papa polacco ci voleva un italiano che stesse sul soglio pontificio 33 giorni. La grande figura di Giovanni Paolo II, grande Papa e grande Santo, ha guidato la Chiesa da un millennio all’altro. Dopo di lui l’intellettuale Papa Benedetto XVI ed ora Papa Francesco”.
Infine ha anticipato alcuni spunti della sua sua Lectio Magistralis: “La riforma della Chiesa l’ha già iniziata con il suo stesso stile di vita, con la sua sobrietà. Ma materialmente la decisione più importante è la creazione del segretariato per l’economia, che dovrebbe coordinare e controllare quello che riguarda gli aspetti economici e le finanze. Fino ad oggi erano varie entità autonome ad occuparsene, mentre ora, pur mantenendo l’autonomia di ogni realtà, vigilerà sul corretto funzionamento”.