Piacenza Jazz Fest, al centro commerciale Gotico di sccena il Gipsy Soul Trio

IL  JAZZ AL CENTRO – Aperitivo Swing al Centro Commerciale GoticoConcerti liberi e gratuiti con aperitivo

Radio Sound

Il secondo appuntamento con “Il Jazz al Centro”, in programma presso il Centro Commerciale “Gotico” (via Emilia Parmense 151) domenica 16 marzo alle 17:30 vira sulle frequenze manouche di un collaudato ensemble come il Gipsy Soul Trio, formato da Luciano Poli chitarra, Hillary Katch chitarra e percussioni e Mauro Sereno al contrabbasso. Organizzata in stretta collaborazione e grazie al Centro Commerciale “Gotico” di Piacenza, la rassegna, che ogni anno fa riscontrare un successo crescente, va ad impreziosire la folta schiera degli eventi collaterali del cartellone del Piacenza Jazz Fest. Durante il concerto lo staff del Centro commerciale offrirà l’aperitivo a tutti i presenti. Un “aperitivo swing” da sorseggiare nella “Piazza del Gusto”, all’interno della galleria del centro commerciale.

Dopo “My Gipsy Soul” (2008) e “More Gigs” (2011) la formazione bresciana dei Gispsy Soul Trio, si ripropone con un nuovo lavoro discografico; emblematico il titolo che hanno scelto per presentare i pezzi, tutti inediti, del loro ultimo album: “Play as you are”. Ciascun musicista si esprime seguendo la propria soggettività creativa che, per comunanza di intenti e di sentire, si fonde perfettamente con le finalità del gruppo. Le sonorità risultano, come è loro caratteristica, pulite e curate, risaltano nella loro individualità ed evidenziano l’accurata ricerca acustica e stilistica sugli strumenti. Il fluente virtuosismo di Poli, le costanti e implacabili basi ritmiche del contrabbasso di Sereno e della chitarra di Katch, che tra l’altro arricchisce i brani con un originalissimo uso delle percussioni, sono quindi inscindibili nel ricreare atmosfere che, attingendo alle  sonorità tzigane, sfociano spontaneamente anche in altri generi musicali affini.

Il risultato è una scaletta di brani raffinati e di assoluta godibilità ed eleganza, che per un verso riportano a fumose ambientazioni  parigine d’inizio ‘900 e per l’altro risultano pienamente attuali. L’ultimo appuntamento con le domeniche al Centro Gotico sarà il 23 marzo sempre alle 17:30. Nell’occasione è prevista l’esibizione dei ben 9 elementi che compongono la Milano Hot Jazz Orchestra, un’istituzione italiana nell’ambito del Jazz tradizionale.

 

Al Cantiere Simone Weil sono è di scena il Granularities Trio
La rassegna “Piacenza suona Jazz!”, entrata da quest’anno negli appuntamenti collaterali dell’undicesima edizione del Piacenza Jazz Fest”, arriva con il suo quinto concerto al Cantiere Simone Weil di via Giordano Bruno 4 a PiacenzaAlle ore 21:15, con ingresso libero, si esibiranno i Granularities, un trio che investiga il rapporto elettro-acustico e l’improvvisazione con nuove “armi” sonore e personali aperture. Un trio d’avanguardia che assume una nuova e fresca modalità per dipanare il suono. “Ricerca” sembra la parola chiave che accompagna il lavoro di questo originalissimo ensemble: Lawrence Casserley (signal processing instrument), Martin Mayes (corno francese, corno alpino e campane tubolari), Gianni Mimmo (sax soprano). Granularities è il suono che si vede, “sculture” sonore che si formano davanti ad una platea incredula. La straordinaria manipolazione timbrica attraverso la “Granular Synthesis and Resynthesis” guidata da Lawrence Casserley con software specifici, trasforma il suono degli strumenti acustici, frammentandone e rielaborando in tempo reale, le nuances più profonde, restituendo inaspettati e stimolanti scenari sia per la fruizione che per i musicisti stessi. Gli strumenti acustici che qui si ascoltano, hanno storia e derivazione differente. Il corno francese, di derivazione classica e dal suono profondamente evocativo, trova una declinazione contemporanea in Martin Mayes che ne indaga un'insospettabile tavolozza timbrica. Il sax soprano di ibrida provenienza jazz è lo strumento a cui Gianni Mimmo si è dedicato in una “infaticabile ricerca identitaria”, in una cifra che è divenuta il suo stile espressivo. Il nuovo suono è il suono di una relazione, di una partecipazione ad un divenire cui i musicisti tendono ad appartenere. Una re-definizione di suono, si direbbe.
Formatosi nella primavera 2009, l'ensemble raccoglie la fresca energia, il desiderio di calarsi nel suono puro, l’idea di un’architettura ariosa, poli-dimensionale di tre musicisti diversi per provenienza, anagrafe, esperienza. Tale è l’apertura al confronto, al mischiare, al consegnarsi al divenire stesso del suono, che il risultato ha colori spirituali, profondi e intensi. Il rapporto con il pubblico è profondo proprio grazie della diffusione quadrifonica nella quale l’audience è immersa, dello straordinario lavoro di Casserley che opera una vera regia spaziale lavorando sul suono, sul linguaggio, sulla complessità timbrica. Lawrence Casserley è nato nel Regno Unito nel 1941 e ha dedicato tutta la sua carriera professionale alla musica elettroacustica in tempo reale; l'idea principale è che l'elaborazione del suono in tempo reale può essere uno strumento a sé stante.
E' molto conosciuto per i suoi lavori nella musica d'improvvisazione libera e ha messo a punto uno speciale strumento di elaborazione del suono con l'uso del computer che gli permette di usare i gesti per controllare l'elaborazione e dirigere la morfologia dei suoni.
Martin Mayes è un compositore inglese, inventore e improvvisatore; suona vari tipi di corno. Le sue performance in "solo" intrecciano improvvisazione, composizione, testi poetici e spazi architettonici. ll “2004 City of London Festival” ha descritto Mayes come “un architetto dell’immaginazione musicale”.
Gianni Mimmo è saxofonista e compositore attivo nel campo del jazz e della sperimentazione dagli anni Settanta, con una serie di progetti originali. Interessato da sempre alla contaminazione fra le arti, ha partecipato a numerose attività interdisciplinari, con particolare attenzione al rapporto musica “testo e musica-immagine”.
Numi tutelari paiono essere nomi del jazz come Steve Lacy e Roscoe Mitchell, della musica contemporanea come John Cage e Robert Ashley, dell’arte come Pollock e Toti Scialoja. La cura del timbro musicale e delle tecniche avanzate del sax soprano al quale si è monacalmente dedicato negli ultimi anni è divenuta essa stessa la cifra di riferimento del suo stile.