Dalla commissione consiliare organizzazione istituzionale e sviluppo civile arriva il primo via libera al “Regolamento per la disciplina delle sale gioco sul territorio comunale”, normativa che andrebbe a superare quello esistente varato nel 2008. A proporlo gli ex parlamentari Massimo Polledri (Lega Nord) e Tommaso Foti (FdI) che hanno trovato sponde anche nel Movimento 5 Stelle e nella maggioranza di centrosinistra. Pur con qualche fatica derivante dal complesso incastro del regolamento con le leggi attualmente in vigore a livello regionale e nazionale (non è mancato nemmeno chi ha fatto notare che il regolamento al momento in vigore è abbastanza recente), il testo dunque è passato (si sono astenuti i consiglieri Guglielmo Zucconi e Lucia Rocchi) e approderà in Consiglio comunale dove presumibilmente, come già anticipato, potrebbe essere ritoccato.
Negli intenti dei proponenti, il nuovo regolamento è decisamente più stringente e punta a contrastare il dilagare delle slot machine sia nelle sale da gioco sia nei pubblici esercizi, obiettivo comune a livello trasversale.
Esso contiene ad esempio requisiti più stringenti per poter avere la licenza, per spostarla; ma anche requisiti di onorabilità e di fedina penale pulita per chi la richiede. Inserisce poi il principio degli orari di protezione e dell’uso delle macchinette da parte dei minori (con l’impossibilità di accedere per i minori di 16 anni) e poi ancora il principio della distanza da punti considerati sensibili come ospedali, scuole, asili. Infine contiene l’obbligo di dover sempre pubblicizzare i rischi cui si vanno incontro giocando. Nel corso del dibattito è emerso che oggi a Piacenza sono aperte sette sale gioco, ma il vero problema – a detta di tutti – sono in realtà le tantissime slot collocate nei pubblici esercizi.
“Questa è una tassa sui poveri – ha detto Polledri – una vergogna da parte dello Stato. È nostro dover proteggere le famiglie”.