“Chi manifesta per famiglia naturale, con legge omofobia, rischia il carcere”

 “Tacciati di omofobia perché manifestiamo in piedi e in silenzio. Con la nuova legge, che le associazioni Lgbt vorrebbero passasse sull'omofobia, anche noi rischieremmo il carcere. Non possiamo accettarlo”. Ha usato un paradosso Gabriele Borgoni, rappresentante delle Sentinelle in Piedi, che domani manifesteranno a Piacenza, per spiegare le ragioni dell’associazione che si contrappone al sit in di Arcigay, previsto alla stessa ora, alle 17, sul Pubblico Passeggio. Le Sentinelle in Piedi saranno invece in Piazza Cavalli, per una veglia del gruppo, formatosi autonomamente, che non ha alcuna appartenenza confessionale e/o politica, ma mira a raccogliere tutte le persone “che ancora credono nell’importanza della libertà di espressione, nel diritto di ogni bambino ad avere una madre e un padre e l’unicità del matrimonio tra un uomo e una donna” ha aggiunto. Infatti, è attualmente in discussione al Senato della Repubblica, un Disegno di Legge che mira ad incidere profondamente su questi tre importanti valori costituzionali. “Il D.d.L. Scalfarotto viene presentato come necessario per fermare atti di discriminazione nei confronti di  persone omosessuali, ma il nostro ordinamento giuridico punisce già qualunque atto di violenza o aggressione nei confronti di qualsiasi persona. Con questo disegno di legge è considerato omofobo e quindi rischia la carcerazione chiunque affermi pubblicamente che la famiglia naturale è fondata sull’unione tra un uomo e una donna, chiunque si esprima pubblicamente come contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso, chiunque sia contrario all’adozione di un bambino da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso. È per questi motivi che le Sentinelle in Piedi vegliano e invitano quanti credono in questi ideali ad unirsi a loro” ha concluso Borgoni. 

Radio Sound