Cosa prova la moglie di un grande poeta leggendo le poesie dedicate ad altre donne?
Domani sera presso la sala delle Muse in via San Siro alle ore 21, le attrici venticinquenni Federica Ombrato e Chiara Tessiore della compagnia Teatro Chiaro d’Ombra, ospiti della società filodrammatica, metteranno in scena lo spettacolo teatrale “La mosca. Almeno un milione di scale”, dedicato agli amori del poeta premio Nobel.
Uno spettacolo che ripercorre la biografia del poeta rivelando, dietro la cornice dell’intellettuale di fama, la fragilità di un uomo percorso da inquietudine terrene. La vita del poeta, protagonista presente nella sua assenza, si compone come un mosaico attraverso il racconto delle donne che lo hanno amato, vegliando sulla sua esistenza. Moglie e amanti, amanti e muse, l'abitudine di un costante affetto e la passione di tanti folli e ardenti amori. Un viaggio attraverso racconti buffi o dolenti nella vita di Montale, che si materializza nell’incontro tra la Mosca, moglie del poeta (interpretata da Chiara Tessiore) e le Muse (Federica Ombrato). I buffi racconti di Volpe, i misteri svelati dalla piccola Arletta, l'aggressiva invettiva di Clizia. La storia di un uomo e del suo vivere quotidiano, ma intenso, pieno di contraddizioni, per sondare cosa resti quando tutto il resto passa.
Per l’attrice Federica Ombrato, si tratta di un ritorno a casa: formata presso la filodrammatica di Piacenza, prima dell’ammissione all’accademia Nico Pepe di Udine dove ha conosciuto la collega Chiara tessiore, torna in città da attrice professionista, mettendo in scena la prima produzione della compagnia. Dopo il debutto nell’ambito della rassegna ligure Riviera dei teatri e l’arrivo in finale al premio Collinarea del Festival Anteprima 2013, La Mosca- almeno un Milione di Scale ha già calcato i teatri di Parma, Varese, Finale Ligure e Savona.
LA MOSCA – Almeno un milione di scale
Uno spettacolo di Teatro Chiaro d’Ombra
Testo di Chiara Tessiore
Messo in scena e interpretato da Federica Ombrato e Chiara Tessiore
Disegno luci di Roberta Faiolo
Progetto sviluppato con l’assistenza di Jean-paul Denizon