Dallo scorso primo marzo Piacenza ha perso la “programmazione degli equipaggi” della Divisione Passeggeri Regionale Emilia Romagna di Trenitalia e gli uffici sono stati spostati a Bologna.
Si tratta di una fase del processo di riorganizzazione degli impianti voluto da Trenitalia su tutto il territorio nazionale che inevitabilmente ha colpito anche la realtà piacentina. Fino al 28 febbraio scorso l' impianto con sede nella nostra città ha gestito circa 200 agenti tra macchinisti e capitreno di Piacenza e Parma. Anche il capoluogo ducale, il cui personale faceva riferimento a Piacenza, è stato accorpato in un unico centro nel capoluogo di regione.
Malcontento tra i ferrovieri per lo spostamento di una realtà altamente produttiva come Piacenza: adesso – ci dicono – diventano difficili anche le cose ordinarie, come un cambio di servizio o la richiesta di un giorno di ferie.
Secondo Antonio Colosimo della FIT-CISL “Si tratta di un passo indietro molto rilevante per noi che abbiamo lottato affinchè il deposito di Piacenza restasse aperto. La Direzione Regionale ha ritenuto opportuno portare la programmazione a Bologna nonostante a Piacenza ci fossero gli uomini per poterla fare”
La motivazione che è stata data, di carattere organizzativo o economico, non regge, poiché fino a ieri due uomini (uno per i macchinisti e uno per i capitreno) si occupavano della programmazione dei servizi a 48 ore e gestivano anche eventuali emergenze mentre oggi un uomo a Bologna fa la programmazione mentre uno o talvolta due persone si occupano a Piacenza della gestione delle emergenze.
Secondo Colosimo non c’è economicità. “Si tratta – dice – di uno spreco di tempo, di uomini e di denaro, risorse che potrebbero essere meglio utilizzate”.