Per chiunque abbia preso in mano la palla ovale gli All Blascks sono un mito inarrivabile. Non per il mediano di mischia Brandon Leonard, che la maglia della nazionale neozelandese l'ha vestita per 13 volte. Oggi pomeriggio Leoanard era al campo Bertolini, sede dei Lyons, per effettuare uno stage di allenamento con i mediani della squadra piacentina che rientra nel programma di insegnamento del Centro di Formazione Under 16 di Piacenza, che la Federazione Nazionale Rugny ha affidato ai Lyons. Occhi azzurri e spalle larghe, Leonard ha parlato della nazionale italiana di rugby. "Non ho visto tutte le partite del 6 nazioni – dice Leonard – ma sicuramente è un campionato molto difficile. Questo week end l'Italia giocherà contro l'Inghilterra, sarà una partita molto difficile ma l'Italia ce l'ha può fare". In Italia lo sporta nazionale è il calcio, mentre in Nuova Zelanda è il rugby: è questa la differenza che c'è tra la nazionale italiana e gli All Blacks? Un fatto culturale? "La differenza sostanziale sta nella qualità e nel numero dei giocatori. In Nuova Zelanda lo sport principale è il rugby, mentre qua è il calcio. Verissimo. E concorrere in Italia, col calcio, non è facile. La partita che ricordo di più – prosegue Leonard – è quella contro l'Australia, in cui ho sfidato giocatori che per me, da piccolo, erano veri e propri miti". Leonard ha un consiglio per i giocani rugbysti: "Il rugby è uno sport per tutti ed è una sport di squadra, in cui puoi conoscere amici che resteranno per tutta la vita".