Attacchi di lupi al bestiame, il piano regionale per convivenza con allevatori

 Al via un piano di intervento destinato alla prevenzione degli attacchi dei lupi al bestiame. Lo ha messo a punto l’assessorato all’Agricoltura della Regione per sostenere le aziende zootecniche collinari e montane esposte al rischio predatorio, tra le quali anche nel Piacentino. A questo scopo, nel piano finanziario regionale è stato introdotto per il 2014 lo stanziamento di specifici fondi, che ammontano a 100 mila euro e che potranno essere ulteriormente incrementati. 

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“Il lupo è una specie protetta dalla legge italiana ed europea. Noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti. L’obiettivo del piano è rendere possibile una convivenza difficile”. Con queste parole l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha presentato l’iniziativa alla stampa.

Il piano, sperimentale, prevede tre fasi: la sensibilizzazione degli allevatori, con incontri sul territorio per far conoscere le opportunità offerte e raccogliere le manifestazioni d’interesse. Sopralluoghi di esperti nelle singole aziende per individuare gli interventi più idonei alla protezione del bestiame. La pubblicazione di un bando regionale per finanziare l’acquisto di cani da guardia addestrati e di materiale di protezione, come recinzioni e dissuasori.
Già dal 2002 la Regione riconosce agli allevatori zootecnici un indennizzo dei danni da canidi (lupi e cani vaganti): attualmente viene risarcito il 100% del valore dei capi predati, con un contributo di 100 euro per lo smaltimento delle carcasse, per una spesa annua complessiva di circa 150 mila euro, che non ha conosciuto picchi di crescita nel tempo.

 

Il piano in dettaglio Lupo

Il “Piano di intervento per la realizzazione di un progetto sperimentale di prevenzione degli attacchi da lupo in Emilia-Romagna” è stato approvato con delibera di Giunta n 250/2014. Con una modifica alla legge regionale sulla fauna selvatica del luglio scorso, è stata demandata alla Giunta sia l’approvazione di uno specifico piano, sia il relativo stanziamento di fondi. Viene istituito un gruppo di lavoro – composto da Regione, Province, Associazioni agricole, Associazioni degli allevatori e un esperto del settore – per la condivisione delle azioni.

Su tutto il territorio regionale, ad eccezione della provincia di Ferrara che è l’unica non interessata al fenomeno, saranno organizzati gli incontri con gli allevatori, al termine dei quali verranno raccolte le manifestazioni di interesse che costituiranno un criterio di priorità per accedere ai contributi. I sopralluoghi degli esperti serviranno a concordare la soluzione migliore per l’azienda.
Nei prossimi mesi la Regione approverà il bando a cui tutti gli allevatori potranno partecipare, indicando il tipo di intervento e una stima dei costi. Le risorse stanziate saranno assegnate alle singole Province, che erogheranno agli allevatori i contributi previsti sulla base di una graduatoria. La liquidazione avverrà una volta verificata la messa in opera del materiale o l’adeguato utilizzo dei cani.

Gli strumenti di difesa che possono essere acquistati sono: recinzioni tradizionali, elettrificate o miste e dissuasori elettronici, che funzionano attraverso l’emissione di suoni al passaggio di animali rilevati da un sensore.
Il piano prevede anche la consegna, da parte della Regione, di cuccioli di cani da guardia adeguatamente selezionati, l’assistenza di un operatore cinofilo e incontri formativi per la corretta gestione dell'animale.