“Anche in un ramo che si pensa prettamente maschile come quello dell’edilizia, la gestione al femminile non ha nulla da invidiare a quella maschile”. Lo afferma Lucia Guglielmetti, direttrice della cassa edile di Piacenza, ente paritetico fra le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro. Un mondo che spesso ha a che fare con l’universo maschile. “Spesso siamo in contatto con imprenditrici donne, anche nel settore edile, che sono davvero delle fuoriclasse. Qui in cassa edile possiamo dire di essere un’isola felice perché non abbiamo mai avuto problemi di alcun tipo. Il mondo del lavoro deve fare ancora tanto per le donne, anche a causa del momento difficile che si sta passando. Le donne restano ancora molto penalizzate. Quella della parità di genere resta ancora una grande sfida”. Sfida che tuttavia negli anni ha visto registrarsi grossi passi in avanti. Lo dimostrano anche i dati forniti dall’osservatorio del mercato del lavoro della Provincia (settore formazione e lavoro). Particolarmente positivo è l’andamento occupazionale della componente femminile, che nel periodo 2004/2009 cresce di circa 9mila unità, a fronte di una crescita dell’occupazione maschile di 6mila unità. Nel biennio 2010/2011 il mercato del lavoro provinciale ha risentito degli effetti della crisi economica e la crescita occupazionale si è arrestata. Nel 2012, infine, i livelli occupazionali sono tornati a crescere, grazie alla componente femminile, che fa segnare rispetto all’anno precedente un incremento di 2mila occupati. Nonostante l’andamento occupazionale più favorevole per la componente femminile, da sempre svantaggiata nel mercato del lavoro provinciale, continuano a permanere notevoli differenze di genere nei livelli occupazionali: nel 2012 risulta occupato il 75,1% degli uomini in età lavorativa, contro solo il 56,2% delle donne. Nel 2012 il divario tra uomini e donne nei livelli occupazionali si attesta sui 19 punti percentuali (in calo rispetto ai 21 punti osservati nel 2011). La posizione lavorativa delle donne in Emilia-Romagna appare più favorevole: il tasso di occupazione nel 2012 si attesta al 61,3%, e si posiziona non solo al di sopra della media italiana (+14,2 punti percentuali), ma anche di quella europea (+2,8 punti). La provincia di Piacenza si colloca in una posizione migliore rispetto a quella media italiana (+9,1 punti percentuali), ma al di sotto rispetto a quanto osservato a livello regionale (-5,1 punti).