Sindacati della funzione pubblica contro il Comune per alcune scelte "che rischiano di dissipare lo sforzo dell’amministrazione e del personale fatto in questi anni nell’ottica di qualificazione del servizio". Un ordine del giorno (QUI DI SEGUITO) votato all'unanimità al termine di un'assemblea pubblica molto partecipata.
"Tutto il personale dei servizi educativi del Comune di Piacenza, riunitosi in assemblea in data odierna, è venuto a conoscenza delle scelte che questa amministrazione intende effettuare nei prossimi anni.
Nella consapevolezza di un quadro legislativo ed economico che sicuramente impone scelte e limita le prospettive degli enti locali, riteniamo che i nostri Servizi non possano subire trasformazioni così drastiche che metterebbero in gioco la qualità degli stessi, qualità che si è costruita con “gli sforzi” di tutti i soggetti coinvolti:
– l’Amministrazione attraverso investimenti economici e un impegno di sostegno al personale tramite l’organizzazione continua di corsi di formazione e aggiornamento
– il Personale che ha creduto in questo progetto rimettendosi continuamente in gioco ed elevando la qualità del servizio a standard oggi “invidiati e copiati” da tanti altri comuni e non solo.
Crediamo che tutti dobbiamo accettare la sfida che questo momento di ristrettezza economica (e non solo) ci impone, non possiamo però accettare che nel breve – medio termine la nostra esperienza, il nostro sistema sia stravolto ed annullato.
Non possiamo pensare che il contesto che dobbiamo insieme affrontare “ci” riduca, nel vicino 2019, a sole 37 unità perché questo vorrebbe dire contenere la presenza del pubblico a due sole strutture, non più congrue neppure come esempio significativo di “un sistema misto” di welfare.
Crediamo di poter affrontare i problemi interni del servizio (anzianità del personale con fuoriuscite concordate/accompagnate, pensionamenti… concorso) affrontando le problematiche CON CORAGGIO credendo ancora, scommettendo ancora sul servizio .
Nell’esprimere unanimemente un parere negativo sulle scelte che questa amministrazione si presta a fare, nell’esprimere ulteriormente la preoccupazione sul mantenimento della qualità che il servizio ha offerto alla cittadinanza negli anni, nel continuare a credere che la scuola ed i servizi educativi prescolastici debbano essere mantenuti pubblici e non soggiacere a mere regole economiche, il personale
CHIEDE
– di avere una data certa per il concorso delle nove assunzioni previste dal piano occupazionale 2013 e di proseguire, attraverso i piani occupazionali 2014/2015, con le assunzioni di personale educatore, in modo tale da mantenere il servizio con la prevalenza del sistema pubblico a gestione diretta
– che l’Amministrazione espliciti il valore che viene dato al servizio pubblico
– che il servizio torni ad essere riassegnato al settore educativo scolastico".