Vernasca, frana blocca la Provinciale. Il sindaco: “Appelli inascoltati”

La pioggia incessante da quasi 36 ore sta creando disagi nel Piacentino, soprattutto nelle vallate e sull’appennino. I fiumi sono in piena e la protezione civile sta monitorando la situazione. Situazione che a Vernasca, in alta Valdarda, risulta particolarmente critica: una grossa frana ha invaso la strada provinciale in località Ferrai bloccando la circolazione. Per raggiungere Vernasca o per lasciare Vernasca verso Fidenza o verso Piacenza è necessario affrontare percorsi alternativi, sempre che oggi non succeda niente di nuovo. Ed è la preccupazione del sindaco Gianluigi Molinari, che già da tempo tenta di segnalare la gravità della situazione. Ma come purtroppo spesso capita si interviene quando ormai il danno è fatto. E in questo caso il danno costerà caro ai cittadini: “Se ci avessero ascoltato quando era il momento l’intervento sarebbe costato 50mila euro – dice – Ora per risolvere questa situazione, che va risolta, si parla di 200 o 300mila euro”.

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Di seguito pubblichiamo l’intervento del sindaco Molinari inviato oggi alla redazione di Piacenza24.

“Questo è il vergognoso risultato di 6 anni di indifferenza. Nell'aprile 2009 questa frana bloccò la strada provinciale 12. Esattamente come oggi, con proporzioni leggermente inferiori. Da allora, oltre alle pale condotte per rimuovere i detriti e ad una protezione documentata con 4 assi da muratore, non è stato fatto nulla. Il risultato è agli occhi di tutti, con l'aggiunta che se stanotte verso la mezzanotte qualcuno si fosse trovato a transitare sotto questa frana, sarebbe morto, insieme magari ai propri figli o alla propria famiglia.

Oggi la strada rimarrà chiusa e domani i tecnici della provincia e le aziende che si occupano della manutenzione interverranno per verificare le possibili situazioni.

Sta piovendo da tre mesi, ci aspettano ancora tre mesi di altre piogge. Eppure nessun intervento di prevenzione viene fatto, in attesa che tutto crolli e qualcuno possa puntare il dito contro la malasorte o la cementificazione. Qui non si tratta nè di un caso nè dell'altro, è solo incuria, e vizio italiano di confondere il ruolo dell'amministratore o del politico come il soggetto atto ad inaugurare monumenti o stringere mani durante le cerimonie, dimenticando che tutto il sistema dovrebbe coalizzarsi per far capire quanto siano importanti le risorse per la prevenzione, magari poco visibili ma frutto di capacità programmatoria.

Anni fa i comuni montani avevano piccole risorse per asfaltature e opere idrauliche, da almeno 5 o 6 anni solo briciole, e soprattutto il totale silenzio sulla possibilità di programmare una seria politica di prevenzione.

Tra una rotonda o un nuovo tappetino di asfalto e il contenimento di una frana, occorrebbe dare priorità a queste. Ma tutti facciamo finta di non vedere fino a quando succede il dramma e tutti ci si ritrova nel valzer delle banalità e della ricerca inutile delle responsabilità”. 

La replica del presidente Massimo Trespidi: "Ha ceduto un'area privata, la Provincia semmai è parte lesa. Non facciamo prevenzione su aree private con i soldi pubblici"

"Non so a chi si riferisce il sindaco Molinari quando fa alcune affermazioni. Voglio però precisare alcune questioni.
Dal mio colloquio di questa mattina  con il dirigente e i tecnici responsabili della Provincia risulta che nessuna segnalazione scritta è stata fatta alla Provincia in merito al tratto oggi interessato dal dissesto.
Occorre mettere in evidenza che non è ceduta la strada provinciale (unico ambito in cui la Provincia ha competenza) ma che si è verificato uno smottamento di una parte di bosco e di un campo di proprietà privata; il materiale si è poi riversato sulla strada provinciale che necessariamente è stata chiusa.
Già da domani mattina i tecnici della Provincia saranno al lavoro sul tratto in questione. 
Chiarisco che fare prevenzione su aree private non è compito di un'Amministrazione provinciale. Non so a chi si riferiva il sindaco quando dice "si fa finta di non vedere": l'affermazione va comunque girata alle autorità competenti. Non a caso è stato attivato il responsabile della protezione civile regionale Mainetti. La Provincia, lo ribadisco, risponde per i danni delle strade provinciali non per le aree private.
Gradirei infine che il sindaco di Vernasca non confondesse il proprio ruolo istituzionale con il ruolo politico".