La vicenda a ottobre aveva fatto molto scalpore in città: un ristoratore piacentino minacciato da un sedicente appartenente alla malavita milanese che era arrivato, a quanto pare, addirittura ad incendiargli l'auto. Una vicenda sulle prime inquietante sulla quale avevano poi indagato i carabinieri facendo emergere una realtà ben diversa: le minacce c'erano state, in effetti, e l'auto del ristoratore era stata data alle fiamme ma la malavita organizzata non c'entrava niente. Pare che fosse un argomento usato dal giovane milanese – 23 anni, poi arrestato – per essere più convincente con il ristoratore il quale sembra che avesse un debito nei confronti di una sua ex dipendente – una 40enne piacentina – per circa 50mila euro. La vicenda è quindi finita in tribunale e nelle scorse ore è arrivata a una definizione: due anni di reclusione patteggiati dal giovane imputato. La sentenza di applicazione della pena è stata pronunciata dal giudice Gianandrea Bussi.