Cucina piacentina, questa sconosciuta: solo coppa e pisarei superano i confini

Coppa e pisarei, gli ambasciatori della cucina piacentina in Italia. E’ quanto è emerso dal nostro sondaggio, effettuato nei giorni scorsi durante la decima edizione di “Identità Golose”, il convegno internazionale di cucina svoltosi a Milano. Abbiamo chiesto ai partecipanti alla manifestazione, quale piatto della cucina piacentina conoscessero e i pisarei e la coppa sono stati i più citati, anche se quest’ ultima non è propriamente un piatto, bensì un salume.

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Spiace dover rilevare che la cucina piacentina non è (ancora) conosciuta come dovrebbe, nonostante gli sforzi fatti dalle istituzioni per diffondere sempre di più il “made in Piacenza” culinario. Purtroppo non abbiamo avuto modo di chiedere ai grandi chef stellati, che non abbiamo intercettato tra i padiglioni del Centro Congressi di Fieramilano, tuttavia tra gli intervistati ci sono anche nomi autorevoli come il giornalista Leonardo Romanelli, il patron di Eataly Oscar Farinetti e Clelia D’ Onofrio, la signora del Cucchiaio d’ Argento, reduce dall’ esperienza come giudice a “Bake Off Italia”. Onestamente anche da loro ci aspettavamo qualcosa in più.

Se Romanelli ha detto, senza alcun dubbio pisarei e fasò, come piatto tipico piacentino, le preferenze di D’ Onofrio e Farinetti sono cadute sui salumi: la coppa per entrambi con una citazione speciale da parte di "Mr. Eataly" per la pancetta e il salame piacentino: “Avete il salame più buono d’ Italia, mangiarne due fette mi fa impazzire”.

Da parte degli altri intervistati, invece, spesso c’è stato il buio assoluto e talvolta dubbi: “fanno lo gnocco fritto lì, vero?”. Per un altro partecipante al congresso, i pisarei (anche se il nome non gli veniva ma lo abbiamo capito dopo) sono una pasta ripiena (sic!).

C’è ancora tanta “ignoranza gastronomica” sui piatti della cucina piacentina: a nessuno è venuto in mente, per esempio, di citare la burtleina o la piccola di cavallo.

E’ stato come all’edizione della Bit 2013 quando chi scrive, pose questa domanda a una buyer asiatica: “Cosa le piace di più della gastronomia piacentina?”. La risposta: “il prosciutto” che in quel momento neppure era presente tra le specialità servite. Il vicepresidente della Provincia, Maurizio Parma, assistette alla scena e crediamo che ancora se lo ricordi.