Femminicidio, la scrittrice Loredana Lipperini presenta il suo nuovo libro

Troppo spesso si invocano amore, passione e follia per giustificare il femminicidio, ma la violenza sulle donne ha prima di tutto una matrice culturale. Questo il messaggio lanciato dalla scrittrice Loredana Lipperini, autrice con Michela Murgia del libro dal titolo “L'ho uccisa perchè l'amavo. Falso” e presente questo pomeriggio alla Camera del Lavoro di via XXIV maggio. La scrittrice e giornalista romana non ha risparmiato aspre critiche al modo in cui i media trattano gli espisodi di violenza nei confronti delle donne. “Il modo in cui viene raccontato il femminicidio tende a considerare una narrazione sola, quella di chi uccide e non di chi viene uccisa. Nel momento in cui il racconto della vittima viene escluso, la comunicazione risulta sbilanciata”. Quello che non viene messo bene a fuoco è dunque la non eccezionalità del fenomeno. “I femminicidi vengono sempre presentati non come una regolarità, ma come episodi eccezionali. Questo è anche il risultato di una cultura che storicamente ed esteticamente ha sempre considerato gradevole una morta ammazzata, schierandosi anche letterariamente e artisticamente dalla parte di chi uccide. Concentrandoci su tempi piu recenti e sul nostro paese, basta considerare come il delitto d'onore sia stato abolito dal diritto penale solo negli anni '80”.

Radio Sound

 

Scioccante – ha aggiunto – “è stato appropriarsi del tentativo di rendere l'Italia un paese migliore per le donne con un decreto legge sul femminicidio in realtà pensato per criminalizzare i No Tav”