Un atto di rivolta simbolico con cui il Comitato contro la chiusura dell'ospedale di Fiorenzuola ha voluto rimarcare la propria distanza dalle perizie presentate dal sindaco Giovanni Compiani che hanno indotto lo stesso a concludere: “i dati hanno evidenziato una situazione addirittura peggiore di quella preventivata. Due perizie tecniche hanno dimostrato la mancanza di idoneità statica del vecchio edificio ed era pertanto necessario procedere agli interventi di messa in sicurezza dell'edificio. Una decisione – spiega il sindaco – maturata al termine di un percorso partecipato a cui anche il comitato ha aderito”. Ma ora – ribadisce – “la questione tecnica è chiusa. Adesso è ora di svoltare e pensare al futuro dell'ospedale senza rimuginare su posizioni che oggi non hanno più senso”.
Di diverso avviso il presidente del comitato, Elisabetta Bolzoni: “Non abbiamo condiviso il percorso seguito né i risultati delle perizie. Abbiamo evidenziato gli errori nella perizia del dott. Cerioni (università di Parma), ma le nostre critiche sono rimaste inascoltate. Non volevamo svuotare l'ospedale perchè non era nelle condizioni di essere svuotato. Era possibile intervenire sull'edificio per fare adeguamento sismico nelle parti necessarie per stralci continuando a fornire il servizio ai cittadini della Val d'Arda durante i lavori”. E tra le due ipotesi paventate oggi in conferenza dal sindaco e dal direttore dell'Usl Andrea Bianchi e che verranno di nuovo discusse a metà marzo (intervento drastico sulla struttura esistente o costruzione di un nuovo edificio), introduce una terza via: “Anche se i servizi sono stati spostati, i medici ci confermano che potrebbero essere ripristinato. Proseguiremo su questa strada. Nulla è ancora perso”.