Trasporto pubblico piacentino ancora nel mirino dei sindacati. Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal hanno avviato l’iter per le procedure di sciopero secondo la legge 146 che potrebbe portare, dopo una serie di incontri con le autorità, gli enti preposti e Seta, allo sciopero vero e proprio. Ma questa volta i sindacati non puntano il dito direttamente contro l'agenzia di trasporto pubblico, mettono invece sotto la lente prima di tutto Comune e Provincia. “Non stanno adempiendo ai patti che hanno sottoscritto sull’impegno economico – spiega Fabrizio Badagnani di Faisa Cisal, che specifica – Seta è presente anche a Reggio Emilia e Modena: Provincia e Comune di Piacenza sono gli unici che non hanno ancora onorato il pagamento della quota che gli enti locali si erano impegnati a mettere a disposizione dei trasporti, ovvero i 20 centesimi al chilometro pattuiti. La Provincia di Piacenza deve a Seta ancora 400mila euro per il 2013, il Comune di Piacenza invece 180mila euro. A ciò si aggiunge la copertura e l’impegno per il 2014 che supererà il milione di euro. In più la Provincia ha pure venduto le quote quindi si ritroverà a pagare senza più essere rappresentata nel cda”. Domani alle 16 i sindacati e i vertici di Seta si incontreranno in Prefettura nel tentativo di scongiurare lo sciopero: “Abbiamo invitato anche il sindaco Paolo Dosi e il presidente Massimo Trespidi – continua Badagnani – ma per ora non si sono fatti sentire”.
Secondo Badagnani, i mancati pagamenti potrebbero avere gravi ripercussioni sugli operatori del trasporto pubblico piacentino, mettendo a rischio posti di lavoro e servizi: “Seta ha già detto chiaro e tondo che se non verranno onorati i pagamenti sarà costretta a tagliare personale e servizi perché i 580mila euro complessivi rappresentano una quota fondamentale al mantenimento del servizio attualmente erogato".