Il 10 febbraio 2009 il quartiere Roma chiedeva più controllo del territorio e un presidio fisso; il 12 febbraio, dopo un incontro con il Sig. Prefetto di Piacenza, chiede la stessa cosa e fa leva sul Poliziotto di Quartiere che , giustamente, fanno rilevare che si vede sempre meno in quanto il servizio è quasi sempre soppresso per altre esigenze lavorative. Ma oggi, c’è una novità: ci è stato riferito dal capo di gabinetto della Questura che i poliziotti di quartiere diminuiranno ancora di 2 unità . Sarà destinato alla chiusura tale servizio? Come avevamo previsto nel 2003 quando veniva pubblicizzato e vantato questo servizio, il progetto era destinato al fallimento totale in quanto da una parte, non c’erano progetti utili a investire sul servizio e dall’altra, la Questura di Piacenza, per scopi che ci sono sempre apparsi carrieristici, esagerava mettendone allora in campo circa 8 unità che non ci potevamo permettere. Ma nonostante questo e altro ancora, il piano del controllo del territorio che ha fallito continua a persistere come persiste una violazione netta di quelle che sono le direttive del Sig. capo della Polizia in tema di gestione dell’Ufficio Volanti – UPGSP – compreso il poliziotto di Quartiere, il quale non deve essere distolto dal servizio del controllo del territorio e dovrebbe autogestirsi . tutto questo, ad esempio, avviene mentre il Questore di Piacenza emana direttive sul congedo straordinario che riteniamo ingiuste e che comprimono i diritti dei lavoratori rendendoli meno sereni, in barba a quello che il Dipartimento ha già espresso.
Ma nonostante questo, e la cosa fa rabbia, sino a quando non sarà risolta la questione, che comporta altro dispendio di energie, il personale dovrà rispettare le direttive del questore , come il padre eterno, in quanto se non lo fa potrebbe essere punito . alla faccia della giustizia ! in sostanza , è questo che vogliamo far emergere, se un poliziotto non rispetta le direttive anche ingiuste del questore viene punito ma se è il questore che non rispetta quelle del Suo capo – il Direttore Centrale del Dipartimento (capo della Polizia) , non succede nulla. Del resto, cosa è successo quando noi del Siap, da 11 anni, attraverso il Dipartimento o il giudice del lavoro abbiamo fatto emergere che sono state violate leggi dello stato e direttive dipartimentali? Nulla! Ed ecco come, tra carenze del personale dovute alle politiche nazionali e quelle che noi definiamo da sempre incapacità gestionali locali, la questura di Piacenza, è sempre più al collasso a differenza di tante altre realtà dove i diritti e la serenità del personale, soprattutto quello dell’Ufficio UPGSP – Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – è presa in considerazione. Lancio un S.O.S. al Dipartimento affinchè venga in soccorso con una ispezione seria . Ci sentiamo abbandonati in quanto, anche dopo tutto quello che è successo negli anni e dopo gli arresti dei colleghi, nessuna ispezione è arrivata anche per sentire i rappresentati dei lavoratori. Anzi, in occasione del suicidio del collega Polledri era venuta con psicologi che hanno promesso di ritornare ma che sono scappati e mai più fatti vivi. Ma sono convinto che non arriverà perché non si vuol sentire dire certe cose? Beh, sino a quando avrò fiato e si manterranno certi assetti le urlerò anche perché i colleghi vogliono pace e serenità che manca da troppi anni poiché ci sono “microbi” gestionali duri a morire e che si rigenerano nel tempo. Se si vuole che il Siap abbassi i toni: beh, si cambi mentalità!