E’ stato firmato questa mattina in Provincia, presso la sala del Consiglio, il protocollo d’ intesa relativo al progetto di uno studio di fattibilità per la costituzione di una società a capitale misto che gestisca acqua e rifiuti nel territorio provinciale piacentino.
Come ha tenuto a precisare il presidente Massimo Trespidi, “oggi non si firma la costituzione della società bensì un protocollo di intesa relativo allo studio di fattibilità della società stessa”, così come sancito, all’ unanimità, dal Consiglio locale di Atersir lo scorso 12 dicembre.
Il protocollo – precisa Trespidi – è poi transitato in tutti i Consigli dei comuni della provincia ed ha avuto diverse occasioni di discussione, partecipazione e coinvolgimento.
Quanto alla decisione di svolgere la seduta a porte chiuse, Trespidi ha respinto tali affermazioni perché il solo fatto che la riunione si svolgesse all’ interno di un luogo pubblico come la Sala del Consiglio provinciale, rende possibile la partecipazione di tutti, anche se l’ incontro di oggi non era propriamente un’ assemblea pubblica.
Di parere contrario, invece, i rappresentanti del comitato piacentino “Acqua Bene Comune”, sia sulla creazione della società mista, sia sulle dichiarazioni del presidente Trespidi. “A noi è stata inviata una mail in cui si diceva che la riunione sarebbe stata a porte chiuse – afferma Gianluca Cornelli, uno dei componenti – ed è già la seconda volta che i cittadini che stanno partecipando alla realizzazione di questo percorso per l’ acqua bene comune, vengono presi in giro.”
Nel volantino distribuito davanti alla sede Provinciale di via Garibaldi, i comitati di Piacenza e della val d’Arda di “Acqua Bene Comune” hanno chiesto di ridiscutere la delibera Atersir del 12 dicembre scorso e il protocollo d’ intesa, basati su premesse erronee. Il comitato chiede inoltre uno studio approfondito sulla fattibilità dell’ affidamento in house a un’ azienda completamente pubblica.
Nella giornata di oggi si registra in no dei comuni di Ottone e Cerignale mentre Piacenza rimane in attesa delle decisioni del civico consesso pertanto il sindaco Paolo Dosi, pur essendo presente alla riunione di oggi, non ha firmato il protocollo.
“Siamo in attesa dell’ atto formale del Consiglio di lunedì prossimo. Sulla base dell’esito, direi che firmeremo questo protocollo perché l’ orientamento mi sembra questo. Io – prosegue Dosi – avevo chiesto al presidente di valutare un supplemento sullo studio di fattibilità sulla società in house, alla luce delle recenti modifiche normative secondo le quali tali società sarebbero escluse dal rispetto dei vincoli del patto”.