Ferrhotel chiuso da luglio, ora è un dormitorio abusivo (ma con la luce)

Il 1 luglio 2013 cala il sipario sul Ferrhotel di Piacenza, la struttura che per due anni ha ospitato i profughi provenienti dalle zone del nord e centro Africa interessati da conflitti. Dopo la concessione di 500 euro pro-capite da parte del governo, i migranti erano rimasti a occupare, abusivamente, la struttura per altri cinque mesi ma a luglio l’ ultimo atto con lo sgombero e il sigillo di tutti gli accessi.

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A quanto pare, però, proprio tutti gli accessi non sono stati sigillati e così si verifica che la struttura in queste settimane sia stata di nuovo occupata, non si sa bene da chi, soprattutto nelle ore notturne.

Le foto allegate documentano come siano stati chiusi gli accessi della struttura: con alcuni lucchetti un accesso secondario e con delle lastre di alluminio quello principale, proprio di fronte al monumento commemorativo della strage del Pendolino.

Proprio da questo lato alcune delle lastre sono state divelte, evidentemente nel tentativo di avere accesso agli ambienti ma poter entrare da quelle aperture sarebbe stato piuttosto difficile. Ecco allora la seconda soluzione: una finestrella, non chiusa da alcuna protezione, accanto al locale caldaia dello stabile che è stata scardinata. 

E’ bastato porre un tavolino sotto l’ apertura per permettere un’agevole entrata e uscita dai locali.

Durante la sera si vedono spesso luci accese, come documentano le immagini, segno che le stanze sono ancora dotate di energia elettrica mentre non vi sarebbe acqua corrente a causa delle infiltrazioni, copiose, provocate ai sottostanti locali che ospitano uffici delle Ferrovie che hanno reso necessaria l’ interruzione dell’ erogazione idrica.

Testimoni ci hanno confermato di veder entrare e uscire persone dalla struttura: “La volta scorsa sono usciti due uomini e due donne” ci dice uno di loro. Altri confermano di aver visto finestre aperte e, qualche minuto dopo, chiuse, luci accese, panni stesi e gente all’ interno dei corridoi della struttura che dovrebbe essere inagibile e disabitata.

Adesso si attende il destino dei locali che sono di proprietà di un’ immobiliare napoletana. Non è neppure chiara la destinazione d’ uso che verrà fatta dall’ azienda di Real Estate proprietaria dello stabile.