Acqua pubblica, continua in Comune la resistenza del Movimento 5 Stelle, della Federazione di sinistra, di Italia dei Valori e di posizioni singole del Pd al progetto di creazione di una società a capitale misto pubblico-privato per la gestione del servizio idrico e di quello del ciclo rifiuti. Nelle commissioni 2 e 4 convocate congiuntamente mercoledì sera è passata la pregiudiziale delle minoranze per sospendere la discussione, rinviata poi a venerdì pomeriggio. Diversi consiglieri hanno polemizzato con gli uffici comunali per aver ottenuto in ritardo i documenti relativi al protocollo (firmato da 33 comuni su 48 del territorio), qualcuno addirittura solo martedì mattina. Hanno preteso più tempo per "studiarsi una pratica di questa levatura". La maggioranza è dunque andata sotto perché il consigliere del Pd Rino Curtoni, al pari del collega della sinistra Carlo Pallavicini, ha votato il rinvio proposto dalle minoranze. Quest'ultimo, a margine della seduta, ha criticato pesantemente il provvedimento (su cui la giunta comunale si è già espressa positivamente nelle settimane scorse registrando però l'uscita degli assessori del Prc e dell'Idv) giudicato iniquo e potenzialmente in grado di ripercuotersi negativamente sulle bollette dei piacentini. Ed ha invitato i cittadini favorevoli alla ripubblicizzazione dell'acqua a partecipare "alla battaglia" che si terrà in Consiglio comunale non lunedì prossimo, bensì lunedì 10 febbraio (proposta di Pallavicini nei capigruppo passata con i voti di 5 stelle e centrodestra). Non è escluso che per quella data venga organizzato un presidio sotto il Comune.