Torna a scaldarsi il clima attorno alla questione, annosissima, della chiusura della centrale del 118 dopo le dichiarazioni dell’assessore Regionale Carlo Lusenti che di fatto rivelano l’intenzione di Bologna di proseguire sulla strada dell’accorpamento con Parma. Ma, se da una parte si registra un'accelerata, dal territorio piacentino sembra arrivare una brusca frenata. In testa, fra i più critici e pronti a resistere, il presidente della Provincia Massimo Trespidi che ha annunciato che "andremo alla guerra". Contraria ma decisamente più morbida la posizione del Comune, con il sindaco Paolo Dosi che intende avere rassicurazioni nella prossima conferenza socio-sanitaria: "Sarà quella la sede. Al di la della collocazione del centralino del 118, vogliamo che in città rimangano il coordinamento operativo, l'attività di formazione e i protocolli sanitari, a partire dal codice blu per l'uso del defibrillatore".
Una situazione che poteva essere prevista e affrontata per tempo, secondo Tommaso Foti e Erika Opizzi, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia. E invece così non è stato: "Viene proprio da dire che tanto tuonò che piovve sulla centrale del 118 – esordiscono Foti e a Opizzi – peccato che nessuno abbia voluto seguire la strada, che abbiamo indicata da tempo, di rottura dei rapporti istituzionali con la Regione Emilia-Romagna. Adesso la strada ovviamente è tutta in salita, ma nessuno s'illuda a Bologna che arretreremo di un centimentro dalle nostre posizioni di difesa del territorio piacentino". Gli hanno fatto eco Michele Magnaschi, Filippo Bertolini e Simone Mazza, consiglieri provinciali di Fratelli d'Italia: "Fin dall'inizio il comportamento dell'assessore Lusenti si è rilevato censurabile ed urticante: per Lui la centrale del 118 deve andare a Parma, anche se fa un po' di flanella per tirarla in lungo, sperando che i piacentini si stufino".
Un tema annoso, si è detto ma soprattutto che vede la contrarietà di tutto il territorio, forze politiche comprese in modo trasversale: "Abbiamo deciso di chiedere al suo consigliere regionale Gian Guido Naldi di presentare un interrogazione per sapere le motivazioni che non hanno permesso all’ assessorato regionale della sanità di fornire i dati sulla centrale unica della Romagna richiesti dal comitato piacentino del 118. La conoscenza di questi dati permetterebbe di capire anche quelli che sono i vantaggi dell’operazione. Sinistra Ecologia Libertà non si oppone a priori all’accorpamento di Piacenza alla centrale unica ma vuole poter valutare con dati alla mano se questa è la scelta migliore per garantire sempre maggiori e più qualificati servizi" ha scritto in una nota Sinistra Ecologia e Libertà.
Altra voce contraria e che ci vuole vedere chiaro è quella di Massimo Polledri, consigliere comunale della Lega Nord: "La decisione di riproporre qui il modello non esaltante della centrale unica del 118 attivato in Romagna vuol significare sostituire un meccanismo che funziona con uno che invece non va. Peraltro dire che unificando le centrali di Piacenza, Parma e Reggio il servizio per il cittadino piacentino non cambierebbe, anzi migliorerebbe perché più capillare, appare un’imbarazzante contraddizione in termini e qui nessuno ha l’anello al naso. Forse l’assessore Lusenti pensa di andare avanti fiaccando le nostre resistenze ma noi siamo più determinati di prima. Il Sindaco Dosi è invitato a risollevarsi dal torpore e a prendere finalmente le difese dei piacentini".