Sono tre le società che poarteciperanno al bando per la gestione del trasporto ferroviario regionale. Fra queste anche le ferrovie tedesche (Deutsche Bahn)
Dopo le recenti dichiarazioni dei presidenti di tre Regioni, intenzionati a non rinnovare il contratto di servizio con Trenitalia per il trasporto regionale, è notizia di questi giorni che le ferrovie tedesche , tramite la controllata italiana Arriva sarebbero interessate a “sbarcare” in Italia.
Prima di Natale, Abruzzo, Veneto e soprattutto Toscana avevano annunciato di non voler rinnovare il contratto con Trenitalia per via dei disservizi nel trasporto regionale, in particolare il presidente toscano Enrico Rossi, con una delibera di giunta del 23 dicembre, come riportato da “Il Fatto Quotidiano”, aveva specificato “Abbiamo deciso di esercitare il diritto a non rinnovare per altri sei anni il contratto con la società. Procederemo a una nuova gara d’appalto” spiegando come il contratto terminerà a fine 2014 e alla scadenza la Regione non rinnoverà automaticamente la convenzione, ma che continuerà comunque a monitorare lo stato del servizio, chiedendo al contempo a Governo, Parlamento e Authority dei trasporti di mettere in condizioni le regioni di fare “gare appetibili, competitive e partecipate”.
É inoltre notizia di questi giorni che le ferrovie tedesche sono intenzionate a partecipare al bando della Regione Emilia-Romagna e possibilmente anche al nuovo bando che dovrebbe fare la Regione Veneto. In particolare, Marco Piuri, amministratore delegato di Arriva Deutsche Bahn, in un’intervista pubblicata sul Corriere del Veneto ha fatto il punto sullo stato attuale della liberalizzazione del trasporto ferroviario regionale in Italia, rimarcando come siano ancora molti gli ostacoli ad una vera concorrenza.
In sostanza, sostiene, una nuova società che voglia accedere a questo mercato si trova a dover fare i conti con condizioni che tendono a favorire il gestore storico a scapito della concorrenza, in quanto si tratta (nel caso dell’Emilia Romagna) di appalti molto grandi, che richiedono investimenti notevoli, la messa in esercizio in pochi mesi di decine di nuovi treni (un centinaio nel caso dell’Emilia-Romagna), che ovviamente vanno acquistati dalle varie aziende produttrici e che hanno tempi di consegna difficilmente compatibili con le caratteristiche del bando.
Meglio sarebbe, secondo Piuri, un sistema progressivo, in cui l’operatore che subentra ha la possibilità di acquisire un determinato numero di tratte per volta, in modo da avere il tempo per organizzare il servizio al meglio.
L’AD di Arriva ha inoltre fatto un confronto con la situazione tedesca, dove anche Trenitalia gestisce alcune tratte, sostenendo che i prezzi dei biglietti italiani, tra i più bassi in Europa, non siano in realtà un limite alla qualità del servizio.
In Italia infatti il servizio regionale è sussidiato dalle Regioni, in sostanza i soldi delle tasse servono a finanziare il trasporto locale, mentre i ricavi dei biglietti coprono solo una parte della spesa (generalmente tra il 30 e il 40%) in quanto il trasporto ferroviario è considerato una sorta di “welfare” al pari del servizio sanitario o di altri servizi garantiti dallo Stato. Secondo Piuri però, sommando i sussidi ai biglietti, i ricavi di Trenitalia per il trasporto regionale sarebbero del 29% più alti di quelli dello stesso servizio in Germania, quindi ci sarebbero tutte le risorse necessarie a garantire un servizio migliore e nuovi treni.
Trenitalia dal canto suo ha smentito queste cifre, sostenendo che in Germania siano più alti sia i prezzi dei biglietti che i corrispettivi pubblici, resta però il fatto che, come ha dimostrato l’esperienza di .Italo per quanto riguarda l’alta velocità, l’avvio anche per il trasporto regionale di una vera concorrenza non potrà che stimolare tutti gli operatori a migliorare la qualità del servizio.