Giornata del Migrante, papa Francesco ricorda il beato Scalabrini

No ai mercanti di carne umana. Queste le parole che papa Francesco ha pronunciato nel corso dell’Angelus di questa mattina, domenica 19 gennaio. Si celebra oggi, infatti, la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e il discorso del Pontefice si è incentrato proprio sulle condizioni degli stranieri che conducono una vita costellata di difficoltà.

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Con le parole “No ai mercanti di carne umana”, che fanno riferimento a chi sfrutta le condizioni di queste persone per arricchirsi, papa Francesco ha voluto citare il beato Giovanni Battista Scalabrini, nominato vescovo di Piacenza nel 1875 e che proprio all’interno della nostra diocesi concentrò la sua attività pastorale. Nel 1887 fondò la Congregazione dei missionari di San Carlo Borromeo, conosciuti come Scalabriniani, per la cura degli emigrati italiani. L'impegno di Scalabrini a tutela degli emigranti divenne famoso già a quel tempo anche al di fuori dell’allora Regno d'Italia. Ne è dimostrazione il fatto che anche in Trentino don Lorenzo Guetti, padre fondatore della cooperazione trentina, cercò di fondare un associazione di patronato sul modello di quella scalabriniana mettendosi direttamente in contatto epistolare con il vescovo di Piacenza. Nel 1895 Scalabrini fondò anche le missionarie di San Carlo. Nel 1901 viaggiò presso gli emigranti degli Stati Uniti d'America e nel 1904 andò in visita pastorale presso le comunità italiane del Brasile. Morì il 1 giugno 1905 a Piacenza e venne proclamato beato da papa Giovanni Paolo II il 9 novembre 1997. Le reliquie di Scalabrini giacciono nel Duomo di Piacenza: il 13 aprile 2013, l'urna contenente le sue spoglie vennero profanate da alcuni malviventi.

 

Ecco le parole di Papa Francesco all’Angelus di questa mattina:

“Vorrei ringraziare coloro che lavorano con i migranti per accoglierli e accompagnarli nei loro momenti difficili per difenderli da quelli che il Beato Scalabrini ha chiamato i mercanti di carne umana, che vogliono schiavizzare i migranti, quindi i Missionari di San Carlo, i padri Scalabriniani che tanto bene fanno alla Chiesa e si fanno migranti con i migranti”.