Messaggi a raffica, telefonate a ogni ora del giorno, perfino pedinamenti. "Non ce la facevo più, me lo trovavo ovunque e ho iniziato ad avere paura" ha riferito agli inquirenti della polizia la vittima di questa storia di stalking, una 23enne studentessa piacentina. Accusato del reato un 25enne piacentino (assistito dall'avvocato Marchesi) per il quale stamattina in tribunale il gip Giuseppe Bersani (pm Antonio Colonna) ha disposto una perizia psichiatrica per capire se il ragazzo fosse in grado di intendere e di volere, e, se sì, la eventuale pericolosità sociale.
Rinvio fissato all'11 marzo. I fatti rivissuti nel processo risalgono al 2008 e sono durati fino al marzo 2013. In quel periodo la ragazza viveva a Bologna, dove studiava all'università, ma una volta alla settimana tornava a Piacenza per trovare i genitori e gli amici. Tra lei e il giovane 25enne era nato un rapporto di amicizia. In base alle indagini fatte dalla polizia il giovane si sarebbe invaghito e avrebbe anche equivocato alcuni atteggiamenti. E così da quel momento per la studentessa sarebbe iniziato un incubo: all'inizio qualche sms e qualche telefonata. Poi richieste di vedersi sempre più spesso.
La ragazza tornava a Piacenza e veniva letteralmente bersagliata. Più passava il tempo e più le richieste di uscita erano pressanti. Arrivava a trovarselo ovunque, al cinema, in centro. Non ce l'ha più fatta: nel marzo scorso la giovane è andata in questura e lo ha denunciato. A seguito delle indagini il 25enne è stato rinviato a giudizio.